Parco dell’acqua e del vino: a due mesi dalla riqualificazione è già degrado

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Un luogo di aggregazione in un quartiere fortemente cementificato, ma che in nemmeno due mesi si ripresenta ai cittadini in forte degrado. La causa: scarsa manutenzione. E lo si vede già all’ingresso, dove la grande fontana è ormai rotta da temo, colpa di rifiuti. Di fianco, il pozzetto che dovrebbe fornire acqua alla fontana è senza copertura, quindi pericoloso anche per i bambini che ci giocano. L’erba è già alta, ci sono numerose panchine rotte,cesti per i rifiuti divelti. Insomma, della recente riqualificazione non c’è più traccia. Colpa dell’amministrazione o dei cittadini incuranti del bene comune? “Siamo circondati di persone incivili che non hanno cura dei luoghi che frequentano – dice una residente – vedo ogni giorno cumuli di bottiglie di vetro, per non parlare delle fontane, continuamente intasate dai rifiuti”.

Il parco è stato dato in custodia alla Pro-Prato Fiorito Onlus, un’associazione di volontariato di zona che, com’era prevedibile, non può sostenere tutti i costi di manutenzione e gestione necessari ad un parco come questo. Ma quella dell’abbandono, e degrado, delle aree verdi è un situazione che vive tutto il quadrate est di Roma. Da Ponte di Nona a Villaggio Prenestino, i residenti chiedono una maggiore attenzione e cura dei parchi che circondano le loro abitazioni. E la presenza di Masini aveva fatto ben sperare, ma la rinascita del Parco dell’acqua e del vino ha avuto vita breve. Un vero peccato.


Veronica Altimari

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