Si chiama la ruta del vermut, dal nome del liquore che viene bevuto in tutti i bar, nello specifico vermut, coca cola ed una oliva. Nei paesini, a differenza delle grandi città, questa tradizione è ancora più viva, è quasi un dogma, un appuntamento da non mancare.
Burgos, uno spaccato di autentica Spagna
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Prendiamo come esempio Burgos, un piccolo paesino a nord della Spagna, un borgo incastonato tra le montagne della regione di Castilla e Leon. Dallaeroporto di Madrid è raggiungibile con solo due ore e mezza di bus della compagnia spagnola Alsa.
Una volta arrivati sarete colpiti dal fascino imponente della cattedrale, patrimonio dellUnesco o dalla statua del Cid a cavallo, o dal fiume Alrazon che taglia la città in due, dal viale alberato chiamato Paseo de Espolon e dai numerosissimi ristorantini sparsi dappertutto. Burgos è stata nominata capitale gastronomica della Spagna nel 2013. Mangiare, e farlo bene, è uno dei passatempi preferiti dei burgalesi.
Il valore delle tradizioni
La Spagna a differenza del nostro paese, vive in maniera viscerale le proprie tradizioni ed ama tramandarle negli anni, dagli adulti ai bambini.
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La Quinta del monje | La favorita |
Mi sono ritrovato per la strade di Burgos durante il fine settimana di pasqua ed ho potuto ammirare la processione con gli abitanti vestiti con gli abiti tradizionali, i bambini perfettamente agghindanti secondo i vecchi costumi e gli adulti partecipare alla manifestazione con la stessa enfasi dei ragazzini.
Ma la domenica, verso le 12,30 le stradine si sono riempite di gente che entrava ed usciva dai bar con il viso sempre più allegro e il vociare tra i vicoletti aumentava di ora in ora.
La ruta (giro) è letteralmente fare un percorso quasi prestabilito che attraversa il paesino seguendo le vie dei bar. Ci si riunisce con gli amici e si stabilisce una cifra da mettere a persona (bote), ad esempio 15 euro. Dal quel momento si inizia ad entrare in un bar, si ordina il vermut e si stuzzica una tapas. I prezzi vanno da due a tre euro per un vermut e lo stesso vale per una tapas. Si chiacchiera un po del più e del meno e poi via, altro giro altra corsa.
Un giro per i bar
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La mejillonera | La Boca del lobo |
Il più famoso è la Quinta del monje, un bar con il bancone che si affaccia sulla strada e dove si può ordinare sia da dentro che da fuori; vi consiglio il mini hamburger chiamato hamburgesa de carrillera, una delizia.
Girando langolo ci ritroviamo alla Favorita, un altro locale un po piu grande con un bancone a semicerchio enorme dove la gente ordina in continuazione senza sosta, con la tortilla che la fa da padrone. Un altro bar che mi ha affascinato e divertito è la Mejillonera, dove ordinare le cozze con una salsa piccante. La particolarità di questo bar è che, una volta terminato di mangiare una cozza, puoi buttare il guscio a terra, lungo uno spazio che gira attorno al bancone. Le prime volte non riuscivo mai a ricordare di farlo, tanto è forte il tabu che non si gettano a terra in un bar i gusci delle cozze. Stranissimo.
In ultimo, la Boca del lobo, un bar dal design moderno, tutto in legno con atmosfera più elegante rispetto agli altri locali. Ricordiamo che arrivati qui, siamo già a cinque sei vermut, la gente è sorridente, si incrocia lo sguardo di sconosciuti che ti sorridono amabilmente ed ordini la tipica patata cucinata al forno e condita con peperoncino in polvere. E lennesimo vermut.
Bene, sono le quattro di pomeriggio, il bote si è esaurito, siamo tutti abbastanza brilli ma felici. E il momento di unaltra tipica tradizione spagnola, la siesta. Adesso capisco perché non possono farne a meno.
Alessandro Neri