Tpl, dipendenti senza stipendio: terzo giorno di protesta e trasporti in tilt

“Tra le rivendicazioni dei lavoratori – hanno comunicato dall’Unione sindacale di base – la richiesta del pagamento degli stipendi arretrati ed il ripristino delle indennità unilateralmente sospese da anni da parte delle aziende, che gravano sulle retribuzioni con una perdita economica di oltre 500 euro mensili”.

Lunedì 23 novembre c’era stato il blocco delle vetture nel deposito del Consorzio Tpl Scarl della Maglianella, il giorno successivo “la quasi totalità dei dipendenti dei depositi di Raffaele Costi e delle consorziate Sotram, Sap, Ronabus, Savitur e Trotta” avevano dichiarato dalla Usb.

 

“Unica soluzione il pagamento diretto da parte del Comune”

“Sono anni che l’Usb denuncia le gravi inadempienze contrattuali del Consorzio Tpl – denuncia Ilario Ilari dell’Unione Sindacale di Base – Nonostante la paralisi di circa 90 linee, il Prefetto di Roma ed il neo insediato Commissario Tronca non sono ancora intervenuti. Non una parola neppure difronte alla disperazione dei lavoratori e sui 173 licenziamenti annunciati dalla Roma Tpl. E’ evidente che l’unica soluzione percorribile per porre fine a questo disastro sia l’applicazione delle disposizioni di legge in materia di appalti, ovvero il pagamento diretto delle retribuzioni dei dipendenti da parte del Comune e la reinternalizzazione dei servizi privatizzati del Trasporto Pubblico Locale”.

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