Al termine della Messa, nel corso di un incontro nella Sala Braschi dell’ex Convitto San Benedetto verranno in particolare ricordati il ministero sacerdotale e l’impegno civile di monsignor Roscetti, attraverso riflessioni e testimonianze.
Una figura storica per Subiaco e dintorni
Nato a Subiaco il 17 aprile 1911, don Igino (come familiarmente è stato sempre chiamato e non solo a Subiaco) fu ordinato sacerdote il 21 aprile 1935. Nominato due anni dopo Parroco della basilica di Sant’Andrea, Don Igino ha mantenuto tale incarico per molti anni, promuovendo la ricostruzione quasi totale della Basilica di Sant’Andrea, gravemente danneggiata dai bombardamenti del 1944, e dando assistenza spirituale e materiale durante la seconda guerra mondiale, a molte famiglie di Subiaco, tra cui quelle di ebrei.
Collaborò, inoltre, con l’amministrazione comunale nell’opera di riedificazione della città e di ripresa delle principali attività lavorative.
Fu proprio nell’ambito di questo suo impegno, che Don Igino diede vita negli anni Cinquanta al “Laboratorio Scuola S. Benedetto”, istituendovi corsi di formazione professionale, con future possibilità di lavoro per numerosi giovani di Subiaco e di paesi limitrofi. Con il trascorrere degli anni, il “Laboratorio Scuola S. Benedetto” si sviluppò notevolmente, tanto da diventare una vera e propria industria nel settore delle confezioni in maglieria e sartoria.
Erano gli anni Sessanta/Settanta quando Don Igino concepì l’idea di realizzare una scuola materna. Il progetto si concretizzò con la costruzione della Scuola Materna “Maria Immacolata”, frequentata da centinaia di bambini di Subiaco, assistiti da Suore di Ordini religiosi di Suore, che non mancarono di prestare la loro opera sociale e spirituale anche nei riguardi del personale del Laboratorio.
Identico impegno fu dedicato da Don Igino alla Sua missione sacerdotale, attraverso la creazione dell’Oratorio domenicale per i ragazzi e di tutto ciò che ne poteva derivare.
In qualità di Vicario Generale dell’allora Diocesi di Subiaco, Don Igino tenne inoltre rapporti quotidiani con le Parrocchie ad essa collegate, diventando punto di riferimento anche per le Istituzioni locali.
Lasciata la carica di Vicario Generale, Don Igino mantenne però quella di Parroco di Madonna della Pace, favorendo pure iniziative in omaggio alla memoria dei 15 Martiri, fucilati per rappresaglia dai tedeschi il 26 maggio 1944.
Morì il 6 dicembre 1990, con sulle labbra la sua costante invocazione alla Immacolata Concezione: “Madre mia, fiducia mia”.
Fabrizio Lollobrigida