Annullata la delibera del consiglio di istituto che apre i locali alla parrocchia del quartiere, mentre è stato accolto il ricorso proposto da un gruppo di insegnanti e genitori di Bologna, supportati da unassociazione.
E’ dunque da escludere che larticolo 96 del decreto legislativo 297/94 autorizzi luso della strutture per la celebrazione di un vero e proprio rito religioso. Alla benedizione in palestra può partecipare chi vuole, a patto che ci siano adulti che si assumano la responsabilità dei minori. La celebrazione non sha da fare, anche se il principio di laicità dello Stato, precisano i giudici, “non significa indifferenza di fronte allesperienza religiosa”. La condotta dellamministrazione deve piuttosto essere improntata a “equidistanza e imparzialità rispetto a tutte le confessioni religiose”. Nellistituto, dunque, ben possono svolgersi ad esempio convegni e altre manifestazioni dedicati alle questioni della fede, a patto che siano destinati a tutti. La celebrazione di una messa o comunque di un rito finirebbe invece per escludere i non cattolici, i credenti di altre confessioni.
No alla benedizione pasquale a scuola, il Tar: “Rientra nella sfera personale”
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