Fuori di zucca: Il pistacchio “l’oro verde di Bronte”

Il clou della Sagra sono le degustazioni del frutto e dei prodotti che vanno dalla salsiccia alla pasta al pistacchio, dalle torte ai torroni, al gelato, alle crepes, oltre a numerose altre prelibate dolcezze (col pistacchio di Bronte viene prodotto anche un liquore, il pesto, una crema da spalmare sul pane, un ottimo arancino, il formaggio, il salame, le classiche antiche fillette, il caffè, …e numerose altre prelibatezze dal gusto unico).
A Bronte alcune cooperative ed una decina di aziende esportatrici, in concorrenza fra loro, alcune ottimamente attrezzate e con avanzata tecnologia, si occupano della lavorazione e della commercializzazione del pistacchio.
Si è costituita anche un’associazione di pasticceri che utilizzano il frutto esaltandolo nei loro tradizionali prodotti (paste, torte, gelati, torroni, fillette, panettoni e colombe, torroncini, creme, pesto, …).
La Sicilia è l’unica regione italiana dove si produce il pistacchio e la cittadina etnea, con circa 3.500 ettari in coltura specializzata ne esprime l’area di coltivazione principale (più dell’80% della superficie regionale) con una produzione dalle caratteristiche peculiari.
Bronte, Eden di pistacchio, con un frutto dal gusto e dall’aroma universalmente riconosciuti come unici e particolari ed un colore – il verde smeraldo – unico e particolare.
L’«oro verde», così è denominato il “pistacchio verde di Bronte”, rappresenta la principale risorsa economica del vasto e variegato territorio della cittadina etnea.
Concorreranno la terra e le sciare dell’Etna, il clima temperato o il portainnesto, le tradizioni di coltura tramandate da padre in figlio, fatto è che la pistacchicoltura brontese, a differenza dei prodotti di provenienza americana o asiatica, in massima parte con semi di colore giallo, produce frutti di alto pregio.
Il pistacchio verde di Bronte è dolce, delicato, aromatico.
Soprattutto è unico e per questo molto apprezzato e richiesto nei mercati europei ed orientali (in primo luogo giapponesi) per le dimensioni e l’intensa colorazione verde.
Fra le varie qualità coltivate nel Mediterraneo e nelle Americhe possiede colori e qualità organolettiche che ne fanno un unicum in tutto il mondo con un suo sapore soave che i frutti prodotti altrove non hanno.
Viene apprezzato nei mercati italiani ed esteri per l’originalità del gusto e l’adattabilità in cucina e in pasticceria.
E’ usato nell’industria dolciaria soprattutto per preparare torte, paste, torroni, mousse, confetti, gelati, e granite, ma è squisito anche nei primi e secondi piatti o arancini; è utilizzato anche nella preparazione degli insaccati (ottimo nelle mortadelle e nelle soppressate).
A fine anno 2010 il prezzo del pistacchio verde di Bronte con guscio era di circa 8,00/9,00 euro al chilo e di 21,00/25,00 quello senza guscio.
Nello stesso periodo il pistacchio estero sgusciato si vendeva ben al di sotto della metà: 11,00/12,00 euro al Kg.
Un anno dopo (novembre 2011) lo stesso quotidiano riportava i seguenti prezzi: Pistacchio puro brontese sgusciato 34,00/35,00; tignosella 11,00/11,50 dando al pistacchio estero sgusciato un prezzo di 16,00 euro al chilo.
Il frutto viene commercializzato sotto diverse forme: pistacchio secco non sgusciato, pelato,
granella, farina, bastoncini, affettato o pasta di pistacchio.
Certamente quasi nessun agricoltore brontese vive più di solo pistacchio: la coltivazione occupa solo una parte dell’impegno lavorativo e fornisce una fetta di reddito.
E’ in pratica una seconda attività, ma essenziale per la sopravvivenza della famiglia e della comunità e forse è più la passione che l’economia a spingere i brontesi ad impiantare ancora alberi di pistacchio (che daranno i primi frutti solo dopo circa dieci anni).
Nella zona si contano quasi mille produttori, la maggior parte con piccoli e medi appezzamenti di terreno sciaroso di meno di un ettaro e qualche grosso produttore con un multiplo di ettari.
Il frutto raccolto viene in genere smallato ed asciugato ad opera del produttore stesso, che poi vende il suo pistacchio in guscio alle aziende esportatrici o lo conferisce alle cooperative.
E poi…i pistacchi, sgranocchiati a merenda, come aperitivo o come spezza fame, hanno anche proprietà antiossidanti (grazie al contenuto di luteina, beta-carotene e gamma-tocoferolo), antinfiammatorie e antibatteriche. Cento grammi di pistacchi hanno più potere antiossidante, superiore a quello di mirtilli, more, dell’aglio e del succo di melograno.
Quindi, il pistacchio è sicuramente il migliore spuntino offerto dalla natura: nutrienti e ricchi di fibre con effetti benefici per tutto l’organismo, sono anche gustosi e prelibati. Soprattutto se Siciliani, perchè di origine certa, protetta e controllata.
Buona appetito, quindi con…FUORI DI ZUCCA.

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