Roman è un bambino vivace e allegro, dice che ha “pochi amici ma buoni” e che solitamente si trova meglio con ragazzi più grandi di lui, con cui condivide più interessi. La sua passione più grande è la musica ma è anche molto sportivo: ha fatto nuoto per 5 anni e gli piace il calcio. La maggior parte del tempo libero lo passa cantando, suonando le percussioni o ascoltando i suoi compositori preferiti. Sogna di diventare direttore d’orchestra da quando aveva 3 anni e da due anni canta con il coro delle Voci Bianche dell’Accademia di Santa Cecilia.
Roman, come nasce la tua passione per la musica classica?
Sicuramente mi è stata trasmessa dalla mia famiglia, la prima volta che sono stato a un concerto all’Auditorium a Roma avevo 2 anni. Anche prima di cantare ho sempre ascoltato moltissima musica classica e ho avuto la fortuna di andare a tanti concerti, così mi sono appassionato ed è stato naturale iniziare a cantare e a suonare.
Quindi suoni anche qualche strumento?
Mi piacciono molto le percussioni con cui mi diverto quando ho del tempo libero a casa, studio anche pianoforte da quando avevo 3 anni con mia madre come insegnante. Vorrei imparare a suonare molti strumenti per diventare un bravo direttore d’orchestra.
Ascolti solo musica classica o anche altri generi? Quali sono i tuoi autori preferiti?
Soprattutto musica classica, mi piace anche il jazz perché lo suona mio padre ma non mi piace molto la musica pop che ascoltano gli altri bambini. I miei compositori preferiti sono Igor Stravinskij e Leonard Bernstein.
Per cantare nel coro delle voci Bianche di Santa Cecilia bisogna superare una dura selezione, come sei entrato? Ricordi il colloquio?
Ho partecipato alle selezioni due anni fa quasi per caso. Mia sorella aveva 14 anni e voleva partecipare, allora ho chiesto ai miei genitori di provare anche io e mi sono preparato in 10 giorni il pezzo da cantare, ho scelto l’Ave Maria di Schubert. Non avevo mai cantato davanti ad estranei prima di allora, ma ricordo che non ero per niente nervoso. Alla fine stata una bellissima sorpresa sapere che eravamo stati scelti entrambi!
Per me è bellissimo, mi ha dato la possibilità di conoscere molti musicisti importanti e di migliorare. Ci siamo esibiti con direttori d’orchestra come Antonio Pappano (il direttore dell’Accademia di Santa Cecilia), Ivàn Fischer e tanti altri. Quest’anno inaugureremo la stagione dell’Auditorium di Roma con un concerto a inizio Ottobre.
Quante volte a settimana fate le prove?
Solitamente proviamo due volte a settimana, ma quando si avvicinano i concerti anche più giorni. Cantiamo spesso nelle chiese di Roma e ci spostiamo anche in tutto il Lazio. È stancante a volte fare le prove, ma ho tanti amici al coro e siamo sempre molto allegri, anche il maestro che ci segue è molto bravo.
Ti ricordi un’occasione emozionante in cui vi siete esibiti?
Mi è piaciuto molto un concerto all’Auditorium l’anno scorso diretto da Antonio Pappano. Abbiamo cantato la “Sinfonia di Salmi” di Igor Stravinskij, è stato molto emozionante perché è un pezzo bellissimo di uno dei miei autori preferiti. Un altro evento magnifico è stato quando ci siamo esibiti insieme ad Andrea Bocelli alla parata militare del 2 giugno a Roma.
Riesci a conciliare tutti questi impegni con la scuola?
Si ci riesco senza problemi perché le maestre mi hanno sempre incoraggiato e sostenuto e le assenze che faccio per il coro sono giustificate. A scuola vado bene e le mie materie preferite sono matematica e storia. Mi appassiono soprattutto a leggere libri sugli antichi greci e sui romani.
I bambini di oggi sono spesso molto legati ai giochi elettronici, allo smartphone e ai social. Tu che rapporto hai con il mondo high tech e virtuale?
Non mi interessa più di tanto, pensa che in casa non abbiamo neanche la tv!
La musica è senza dubbio la nave da crociera più bella nel mare delle emozioni, ma c’è un viaggio dei sogni che ti piacerebbe fare in qualche parte del mondo?
Sogno di andare negli Stati Uniti da quando ho visto un film “Tre gendarmi a New York” che mi ha fatto molto ridere. Vorrei andare lì anche per vedere una città moderna, penso che sia un paesaggio completamente diverso dalle antiche città europee a cui sono abituato.
di Elena Giovannini