Dilettanti, Sibilia: "Ormai impossibile riprendere i campionati di calcio"

Dilettanti, il presidente Sibilia: “Vogliamo riprendere, ma solo in sicurezza”

di Valerio De Benedetti

Sono ore importanti per capire quale sarà il futuro del calcio dilettantistico. Il presidente della LND Cosimo Sibilia è al lavoro, posta un messaggio sui social, sottolineando l’importanza dei prossimi incontri, per ottenere garanzie per il futuro del calcio dilettantistico e di base: “La Lega Nazionale Dilettanti ha avuto una posizione coerente sin dall’inizio dell’emergenza COVID19: se si potrà giocare lo diranno gli esperti. Noi dobbiamo restare uniti e presenti a tutti i tavoli per ottenere garanzie per il futuro del calcio di base”.

Sibilia ha rilasciato poi anche una lunga intervista ai microfoni di TMW Radio: “Ci siamo confrontati più volte con la Federcalcio, aspettiamo che oltre all’attenzione ci siano passi in avanti nella concretezza, poiché il nostro mondo abbia un segnale vero, di quelli che aspettiamo da un po’ di tempo, così che anche le nostre società si tranquillizzino e si possa pensare a cosa fare per tornare protagonisti sul campo sportivo e da gioco”.

RIPRESA – “Ho detto sempre che sfrutteremo ogni possibilità, fino all’ultimo minuto, per tornare a giocare. Non sarà semplicissimo, se facciamo riferimento al protocollo FIGC anche le altre leghe hanno problemi, figuriamoci i dilettanti. Ma il ministro ha detto che voleva guardare avanti, ad un altro passo per la tutela sanitaria del nostro mondo. Siamo convinti che a breve avremo queste risposte. Sicuramente in questo ultimo mese ho dovuto più volte fare interventi per far capire che la LND tornerà ad essere protagonista quando ci sarà la tutela assoluta dei suoi partecipanti, e non parliamo solo dei calciatori”.

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RISCHIO CONTAGIO – “Confermo che anche nella riunione dell’altro giorno, specialisti e professori hanno detto che il rischio zero non esiste. I tempi li detta il virus, nessun altro: le nostre previsioni potrebbero essere smentite. Ci siamo confrontati, adesso aspettiamo. Ovvio che il protocollo ufficializzato presenta difficoltà per ogni lega, tra i dilettanti la possibilità di applicazione è scarsissima. Ma attendo con ansia i risultati della consultazione che ci sarà. Senza tutela sanitaria non saremo irresponsabili nel dire ai nostri calciatori che possano scendere in campo”.

SCUOLE CALCIO – “Tutti cominciano da lì. Perché gli arbitri, da dove iniziano? Anche al nostro interno mi rendo conto che alcuni personaggi si stanno mettendo in gioco, discutendo di certe questioni. Pure qualcuno che dal nostro mondo è stato espulso e che vorrebbe chiudere tutto. La LND ha una posizione coerente, che ha anticipato gli eventi senza subirli, ed è parte dell’interazione che avviene con tutte le istituzioni del calcio. Quando ci diranno che le condizioni sanitarie non ci permetteranno di riprendere, chiuderemo i campionati. Ora, con l’allungamento dei termini temporali, si dà la possibilità di chiudere i campionati. Per primo la Serie A, ma anche il nostro mondo deve provare a riprendere fino in fondo, finché ci sarà una minima possibilità”.

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CONCLUSIONI – “Chi è come me però sostiene che l’industria calcio è tra le più produttive del paese. Ci vuole il giusto equilibrio, abbiamo tutti la necessità di metterci alle spalle la tragedia. La LND è importante perché c’è il piccolo imprenditore, il commerciante, l’artigiano che se avrà 300 euro da mettere su una squadra di calcio, vorrà dire che il paese potrà ripartire. Dobbiamo ricominciare dalla base, non guardare solamente al vertice. E ne usciremo prima se tutti daranno un contributo per raggiungere l’obiettivo”.

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