Roma è una seduzione che coinvolge un po’ tutti quelli che si soffermano in questa città

Il ricordo di Gigi Proietti attore istrionico, pianto da Roma e da tutto il resto del Paese

Roma lo piange. Ma tutto il resto del paese lo piange in ugual modo. Con Gigi Proietti se ne va la caratterizzazione di una grande personalità indipendente da ogni caratterizzazione territoriale ma con la specialità di essere fortemente caratterizzato con la sua città, la sua cultura popolare, il modo di essere, virtù e vizi. Prima di lui paragonabile a lui è stato solo Albertone nazionale. Sono i momenti in cui la capitale è riuscita a parlare al resto d’Italia che ha capito, apprezzato, riso e condiviso.

La grandezza dell’istrione sta in questo. Quella della maschera ugualmente. E sicuramente ebbe il merito di riportare ad attualità la figura di Petrolini, ma il grande cabarettista romano che il fascismo non osò silenziare era diverso dalla figura proposta da Proietti.

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Con il responsabile del teatro Brancaccio di Roma Petrolini assumeva connotati attualissimi ed usciva dai confini della sua Storia apparendo ancora attuale.

IN tal senso la grandezza di Gigi fu proprio nel ridare a Roma la missione che le è propria. Roma non è una città. O meglio lo è ma in senso banale. Roma è una cultura. Roma è un linguaggio. Roma è un modo d’essere. Roma è una seduzione che coinvolge un po’ tutti quelli che si soffermano in questa città.

Gigi Proietti ha perfettamente personificato questa dimensione. E’ stato il cinico, inteso in senso etimologico, ‘smagato’ dicono a Roma, povero della sua interiore ricchezza e insensibile alle suggestioni di facile successo ma anche all’altisonante aura della cultura alta. Ogni cosa è sempre riportata sulla Terra perché dalla Terra nasce e sulla Terra è costretta a trovare nuovo ricovero.

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Il suo apogeo infatti sembra confinato alle sue storielle, impossibile da raccontare nuovamente senza la sua voce, i suoi ritmi, la sua immagine. E noi continueremo a raccontarcele e a raccontarle. L’attore di teatro sordo, il Cavaliere Nero e tante altre storie che ci hanno fatto sbellicare dal ridere.

Un ‘allegria’ che è quella ‘dei naufraghi’. Certi che dietro ogni alta grande funzione assegnata dalla Storia c’è sempre un ritorno. Ed è questo ritorno la consolazione.

Per tanto di quello che ci hai dato

Ti sia lieve la Terra

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