Dal 1° gennaio 2021 dovrebbe partire la lotteria degli scontrini, il “gioco di Stato” per limitare l’evasione fiscale. Ma, visto il clima economico che si è ulteriormente inasprito con le chiusure totali e parziali in tutta Italia, da più parti (come la ConfCommercio) si sottolinea come il 50% delle imprese non sia ancora pronto a portare in porto tale operazione, perché non è riuscito a sostenere i costi della spesa per adeguare i registratori di cassa. Causa emergenza Covid, tutto è molto rallentato se non addirittura bloccato. E allora? La soluzione è prorogare l’avvio della lotteria. Questo, ha sottolineato il presidente di ConfCommercio Carlo Sangalli, “consentirebbe una partenza uniforme da parte di tutte le imprese del commercio, evitando distorsioni concorrenziali che inevitabilmente andrebbero a colpire gli operatori di minori dimensioni e più deboli”. Tanto più che, alla faccia della crisi, non è raro che il costo dell’adeguamento tecnico sia passato dai 40/50 euro di marzo agli attuali 200 euro e passa.
Dai dati Confcommercio risulta che su 1.200.000 macchine in uso ad oggi solo 600 mila sono adeguate con le regole previste per agganciare gli scontrini emessi alle estrazioni della lotteria degli scontrini. Si attendono comunicazioni da parte di Agenzia delle Entrate e Ministero dell’Economia. (credito foto investireoggi.it)