Nel pomeriggio del 30 dicembre 2020, il Consiglio comunale di Marcellina, con voto quasi unanime dei consiglieri di maggioranza e opposizione (eccetto il voto contrario del consigliere del gruppo 5 Stelle), ha approvato la delibera per l’intitolazione dell’aula consiliare a Palmiro Salvatori (Miro), già Sindaco del Comune di Marcellina dal 1960 al 1975.
All’interno della Sala Consiliare verrà quindi apposta una targa commemorativa da inaugurare durante un apposito evento istituzionale cessata la fase emergenziale connessa alla diffusione del contagio da Covid-19.
La proposta nasce da un sentire diffuso nella Comunità. Infatti, già in occasione della ricorrenza del ventennale della scomparsa di Palmiro Salvatori e precisamente il 13/12/2015, gli ex Sindaci del Comune di Marcellina, Cesare Placidi, Isidoro Salvatori e Alfredo Ricci nel ricordarlo e rendergli omaggio come “Una persona dagli ideali vivi, un amministratore spassionato, che ha saputo guardare avanti ed investire non solamente in opere materiali ma anche in formazione culturale”, auspicavano un futuro impegno delle Rappresentanza Istituzionali e dell’intera collettività di Marcellina affinché venissero promosse idonee iniziative.
il Comune di Marcellina, ha acquisito al protocollo dell’ente una richiesta con la quale l’ex Sindaco del Comune di Marcellina, Arch. Cesare Placidi, proponeva di intitolare l’Aula Consiliare alla memoria dell’ex Sindaco con queste motivazioni “nell’esercizio delle sue funzioni, profuse il suo impegno per favorire la crescita e lo sviluppo di Marcellina, realizzando la costruzione di varie infrastrutture ancor oggi funzionanti che contribuirono ad un miglioramento della qualità della vita dei cittadini. La personalità di Palmiro Salvatori è ricordata ancora oggi con rispetto e stima da tutta la cittadinanza e pertanto merita l’intitolazione dell’aula consiliare, luogo per eccellenza deputato al confronto istituzionale dell’assise cittadina”.
L’intuizione e la lungimiranza di programmazione dell’ ex Sindaco Palmiro Salvatori nel corso del suo mandato, lo hanno infatti reso protagonista indiscusso di una stagione politica feconda, vivida e appassionata, che si è fatta motore della trasformazione della cittadina da paese totalmente agricolo a territorio comunale favorito da servizi e infrastrutture primarie su cui si fonda ancora la Marcellina di oggi.
L’ex Sindaco, tra l’altro insignito con decreto del Capo dello Stato del 02/06/1965 dell’onorificenza di Cavaliere dell’Ordine “Al Merito della Repubblica Italiana”, nell’arco del suo mandato ha realizzato importanti opere pubbliche, tra le quali la Scuola Media Statale ” Guglielmo Neri”; la Chiesa parrocchiale di Cristo Re (gran parte della calce proveniva, per clausola contrattuale, dalle ditte operanti nel territorio); la costruzione delle case popolari (due palazzine) in Via Monte Gennaro; lo stadio comunale; la costruzione del mattatoio comunale; la realizzazione dell’acquedotto di Valle Castello; l’ampliamento del cimitero; la realizzazione della strada Marcellina – Monte Morra (nata originariamente per allacciare il Comune di Marcellina con il Comune di Monteflavio); la realizzazione della strada interna di Via Gramsci; la realizzazione del nuovo elettrodotto all’interno del perimetro urbano; il restauro della chiesa di Santa Maria in Monte Dominici, a seguito di un contributo del Ministero della Pubblica Istruzione, con ricostruzione del tetto alla romana e copertura Fonte Battesimale; l’alimentazione, nei primi anni del mandato, dell’acqua potabile con cinque once, dal C.I.S, con contributo dello Stato, pari a 30.000.000 di Lire e recupero delle sorgenti basse di Capo d’acqua; la sistemazione, dal 1960, delle strade interne e delle strade vicinali, circostanza, quest’ultima, che ha consentito il miglioramento dell’agricoltura, favorendo l’accesso alle campagne e ai mezzi agricoli; la realizzazione del primo tratto di illuminazione pubblica del paese lungo Corso Vittorio Emanuele; l’approvazione del Piano di fabbricazione (Piano regolatore generale).
Per il Sindaco Salvatori però il valore dello sviluppo culturale della popolazione è sempre stato consustanziale allo sviluppo urbano e infrastrutturale; spesso infatti, la amministrazione da lui guidata, ha promosso spettacoli di valore, facendosi tra l’altro fautrice di partecipazioni di successo dei concittadini ad eventi culturali di prestigio, soprattutto nella vicina città di Roma.
La figura ed il “modus operandi” del Sindaco Palmiro Salvatori sono stati sempre improntati ad un rapporto dialettico anche con le opposizioni, di “compromesso”, come arte nobile e antica della mediazione, nella grande ambizione di rappresentare e decidere per gli interessi della popolazione nella sua interezza.
Questa specifica iniziativa vorrebbe essere prodromica di una lunga serie, con la convinzione che rendere omaggio a personaggi che si sono spesi profondamente per la nostra comunità dandole lustro possa essere da auspicio alle generazioni future. (dall’ufficio stampa del comune di Marcellina)
NOTE BIOGRAFICHE
Palmiro Salvatori è nato a Marcellina (Roma) il 23/11/1924 da Antonio Salvatori, ferroviere, e Aurelia De Bonis.
Il suo impegno politico è stato lungo e costante e ha caratterizzato tutto il corso della sua esistenza anche fuori dalle Istituzioni.
Dopo aver partecipato ad operazioni di guerra anche come volontario nel 1943-44, prese parte alla lotta partigiana nella banda di “Iacopini Romolo”, comandante della Banda “Trionfale”, condannato a morte dai nazifascisti e fucilato il 2/2/1944 al Forte Bravetta.
Dalle file dell’Azione Cattolica passa nel 1944 alla Democrazia Cristiana rimanendovi per tutta la vita.
Nel 1956, da Segretario della sezione locale della D.C., viene eletto Consigliere di opposizione del Comune di Marcellina.
Nel 1958 diventa Segretario Provinciale Amministrativo della D.C. e Segretario di Amintore Fanfani, segretario nazionale della DC e presidente del Consiglio dei Ministri della Repubblica Italiana.
Nel 1960 viene eletto Sindaco del Comune di Marcellina ininterrottamente per tre mandati fino al 1975.
Il 02/06/1965 viene insignito con decreto del Capo dello Stato dell’onorificenza di Cavaliere dell’Ordine “Al Merito della Repubblica Italiana”.
L’11/09 del 1980 viene eletto consigliere della Provincia di Roma e ricopre le cariche di membro della III Commissione consiliare permanente “Pubblica istruzione”, V Commissione “Assistenza sociale”, IX “Bilancio”.
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