Molto probabilmente, Rosa da Tivoli, è stato il più grande pittore di animali. Tedesco, figlio d’arte (anche il padre era pittore di animali), Philipp Peter Roos (questo il suo vero nome) arriva in Italia nel 1677 con una borsa di studio del Langravio di Assia. Dopo ave spostato Maria Isabella Brandi acquista una casa a Tivoli, popolata di animali, e perciò chiamata “L’Arca di Noè”. Era nel vicolo del Riserraglio. Gino Mezzetti, storico locale, ha scritto: “Per questa arteria, si usa far derivare il nome da quell’ambiente sbarrato, sito nella silenziosa piazzetta del rione, in cui il pittore tedesco Philipp Roos, detto Rosa da Tivoli (perché lavorava specialmente nel tiburtino) rinchiudeva svariate bestie in un serraglio, che poi riproduceva nei suoi apprezzati quadri alcuni dei quali sono tuttora nella Pinacoteca Vaticana. Dal serraglio degli animali al rinserraglio e quindi al Riserraglio il passo è breve. Anche vicolo del Pittore, in via del Duomo, ha preso nome dal pittore, che in quella piccola arteria senza uscita abitava”. Le sue opere sono ritratti di animali domestici, con i pastori nella campagna romana. Altri pittori di animali, come Domenico Brandi e Nicola Viso, sono stati talvolta scambiati, per il genere, non per la qualità inarrivabile con il caposcuola Rosa da Tivoli, che morirà a Roma nel 1706.