AstraZeneca ai cinquantenni, anzi no
Il calendario per le vaccinazioni dei nostri ragazzi sembra in dirittura di arrivo: a partire da luglio è prevista la somministrazione delle dosi per la fascia d’età 12- 15 anni. L’Italia conta sul via libera dell’Ema e dell’Agenzia italiana del farmaco all’utilizzo di Pfizer.
Di certo sarà abbastanza complicato organizzare una campagna vaccinale in piena estate ma l’obiettivo delle autorità sanitarie e del governo è quello di rendere il rientro in classe più sicuro.
Il nostro Paese sta guardando agli Stati Uniti come esempio di vaccinazione agli under 16, pronti per le iniezioni già da domani.
E proprio negli Usa è ampio il dibattito sulla opportunità o meno di vaccinare i più piccoli. Ad oggi sono 300 i bambini morti di Covid oltreoceano. Nel Paese d’altra parte è molto forte la resistenza alla campagna vaccinale proposta a tappeto dall’amministrazione Biden.
Se il nostro Paese punta su Pfizer per proteggere i giovani, allo stesso tempo non ascolta l’azienda quando mette in guardia sul richiamo a 42 giorni, cioè dopo un tempo doppio rispetto a quello indicato negli studi clinici.
Grande confusione anche sulla somministrazione di AstraZeneca: il commissario straordinario all’emergenza suggerisce l’uso di quel vaccino dai 50 anni in su ma le autorità sanitarie premono affinché il preparato sia somministrato a chi ha più di 60 anni.
Insomma continua la “malainformazione” e il rischio è quello di destabilizzare i cittadini, già imbufaliti per mancanza di indicazioni certe e non ambigue.
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