Salgono a 300 i prodotti a denominazione nel 2019

Continua la corsa per Dop, Igp, Stg asseganti da Ue

Si amplia il numero delle eccellenze nel settore agroalimentare di qualità italiano. Nel 2019 salgono a 300 i prodotti a denominazione riconosciuti dall’Ue, grazie all’ingresso dell’Olio extravergine di Puglia Igp (Indicazione Geografica Protetta). Un comparto che vede impegnato sul fronte della produzione sempre più il Mezzogiorno e le donne. E’ il quadro che emerge dal report dell’Istat “Prodotti agroalimentari di qualità Dop, Igp e Stg”, con la classifica delle produzioni che più hanno ottenuto il riconoscimenti. Al primo posto c’è il settore ortofrutticoli e cereali con 112 prodotti di cui 36 Dop e 76 Igp, seguono i formaggi con 53 prodotti (50 Dop, 2 Igp e 1 Stg) e l’olio extravergine di oliva con 47 (42 Dop e 5 Igp). Tra i prodotti zootecnici si posizionano al primo posto per numero di allevamenti, il Pecorino Romano, il Pecorino Sardo e l’Agnello di Sardegna.

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Sul fronte della produzione, l’Istat segnala un lieve calo degli operatori (-1,6%) e dei produttori (-2,1%) per lo più nelle regioni del Nord, mentre prosegue la corsa nel Mezzogiorno rispettivamente con +4,6% e +4,8%, anche per effetto dell’ingresso dell’Olio di Puglia e dell’incremento registrato nel comparto di altri prodotti di origine animale che comprende la Ricotta di Bufala Campana. In pratica oltre il 41,2% dei produttori si trova nelle aree meridionali, dove emerge la Sardegna con il 22,2% del totale, seguita da Toscana (14,7%) e Trentino-Alto Adige (12,8%). Al Centro la situazione è sostanzialmente stazionaria, mentre calano ancora i trasformatori del 5,,7% in tutto il territorio nazionale. Nel 2019 è tornata, infine, a salire, dopo il calo registrato nell’anno precedente, la quota femminile fra gli operatori: sono donne il 15,7% nelle produzioni di qualità, percentuale quasi doppia (31%) nel settore degli Oli extravergine di oliva.

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