Gli ambientalisti riscoprono le cascatelle del Rioscuro

La valle tagliata dal torrente, a Cineto Romano, è stata resa Monumento Naturale da tre anni. Tra le curiosità il gambero e il granchio tipici dell'area

Ambientalisti e escursionisti riscoprono le cascatelle di Cineto Romano. Le pozze d’acqua, i laghetti, le piccole rapide con cui si snoda per chilometri il Rioscuro, il torrente che lambisce il paese, attirano ormai non solo gli abitanti della Valle dell’Aniene. L’area, di 61 ettari, nel 2018 è stata resa Monumento Naturale “Torrente Rioscuro” dalla Regione Lazio per la comprovata importanza naturalistica, vegetazionale, geologica, storica e paesaggistica.

Visite svolte con la massima cura per non alterare l’ambiente che ospita esemplari di gambero (Austropotamibius pallipes) e di granchio di fiume (Potamon fluviatile) e altre specie di interesse unionale.

Nella valle, ricca di latifoglie, querce e felci, è vietata la caccia e la raccolta dei funghi, ma anche la cattura, il danneggiamento e il disturbo delle specie animali. Qualcuno, però, con il massimo rispetto, ne approfitta per fare un bagno sotto le cascate.

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