GUIDONIA – Nel terreno comunale affittato, riciclaggio di ferro e moto rubate

Blitz della Polizia Provinciale e degli agenti del Commissariato di Tivoli nell’area pubblica concessa in locazione ad un imprenditore egiziano. Scoperto un commercio abusivo di rottami e scooter con matricola abrasa: tre denunciati e sequestro del terreno per la quarta volta. E l’amministrazione non controlla e tace

Nell’arco degli ultimi quattro anni è stato sequestrato tre volte perché trasformato in una discarica di cassette di legno di frutta e verdura. E in un caso sono stati addirittura pizzicati due piromani a bruciare rifiuti. Eppure su quel terreno si continuano a commettere reati alla luce del sole.

Non è un terreno qualsiasi quello al civico 62 di via Forlanini nell’area industriale di Tavernelle, è un terreno pubblico di 3.670 metri quadri che il Comune di Guidonia Montecelio ha regolarmente affittato per un canone annuo di 3.898 euro e 38 centesimi a un 43enne egiziano residente a Villalba già titolare di una ditta di import ed export.

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L’imprenditore è finito di nuovo nei guai nell’ambito di un’operazione congiunta da parte della Polizia Locale della Città Metropolitana di Roma del distaccamento di Villa Adriana e degli agenti del Commissariato di Tivoli che hanno scoperto un “giro” di rottami e motorini di provenienza sospetta pronti per essere esportati in Africa. Così gli agenti lo hanno denunciato per gestione illecita di rifiuti pericolosi e non pericolosi, mentre i poliziotti hanno denunciato per riciclaggio altri due cittadini africani, un 25enne del Burkina Faso e una donna 40enne senegalese.

La Polizia Provinciale ha accertato che tutti i giorni furgoni condotti per lo più da svuotacantine abusivi italiani e rom scaricavano rifiuti ferrosi tra cui batterie di auto, reti metalliche e parti di apparecchiature elettriche: un commercio senza uno straccio di autorizzazione per cui l’area comunale è stata di nuovo sequestrata.

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Gli agenti del Commissariato hanno invece sequestrato un container all’interno del quale erano stipati oltre 80 motorini, una ventina dei quali coi telai abrasi e illeggibili. Chissà se stavolta l’amministrazione Barbet rientrerà in possesso del terreno.

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