Quarta ondata, le ipotesi in campo

L'Austria intanto rientra in lockdown

I dati non sono allarmanti, ma dopo il terzo giorno di diecimila nuovi casi ogni ventiquattro ore l’Italia comincia a pensare a nuove strategie per fermare la quarta ondata. Tra le ipotesi in campo un rafforzamento del Green pass sul modello dell’Austria, che nel frattempo, però, ha deciso il lockdown generale per 20 giorni ed ha annunciato l’obbligo vaccinale dal primo febbraio.Una soluzione auspicata dal presidente di Confindustria Bonomi, mentre il sottosegretario Costa apre ad estenderlo ‘alle categorie a contatto col pubblico’. Un’ipotesi che chiede di considerare anche il presidente dell’Iss Locatelli per forze di polizia, impiegati pubblici e professori. Inoltre, avanza l’idea di ridurre a 5 mesi l’intervallo per la terza dose.
Da tre giorni i casi nuovi di contagio al Covid, infatti, in Italia hanno superato quota diecimila. Si tratta di numeri che “non preoccupano in modo estremo ma meritano una larga attenzione, perchè l’Italia è in una situazione più favorevole rispetto al resto di Europa. L’aumento, ovviamente, non deve essere sottovalutato”. Lo ha spiegato a Sky Tg24 Franco Locatelli, presidente del Consiglio Superiore di Sanità e coordinatore del Comitato Tecnico Scientifico.
Tra le regioni che sono oggetto di attento monitoraggio, figurano soprattutto il Friuli Venezia Giulia e il Veneto. “Ma se i numeri dovessero peggiorare esiste un ventaglio di opzioni da mettere in atto, anche se le scelte da fare in maniera oculata appartengono alla politica. Tra le opzioni possibili c’è quella di anticipare dai sei mesi attuali ai cinque mesi il richiamo della terza dose. In Israele la dose booster anticipata ha ridotto di molto la circolazione virale”.

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