La Regione Lazio ha bocciato la nascita del Polo Didattico Sportivo a Fiano Romano.
Lo ha fatto con una delibera della Giunta Zingaretti, riunitasi il 12 gennaio scorso, in cui si negava al Comune di attuare il Piano Urbanistico Attuativo, quello che precisa zona per zona lo sviluppo urbanistico previsto dal Piano Regolatore.
Il progetto prevedeva una variante al Piano Regolatore Generale vigente per realizzare un Polo Didattico Sportivo in località
Belvedere, che era stata approvata con la deliberazione numero 31 del Consiglio Comunale, tenutosi il 9 luglio di due anni fa.
Se la variante fosse passata, il proprietario dell’area che sorge tra la scuola dell’infanzia e lo stadio comunale Sandro Pertini, ovvero il Gruppo Immobiliare Vela, avrebbe potuto costruire all’incirca 20mila metri quadrati di cubatura di edilizia civile, per un totale di circa 400 abitanti potenziali, a fronte della cessione di un’area in cui si sarebbe poi ideato un Polo Didattico Sportivo, anche in base ad un principio di continuità con impianti sportivi già esistenti nella scuola vicina.
L’allora Assessore alle Opere Pubbliche, Nicola Santarelli, racconta che in Consiglio lui e l’allora Presidente del Consiglio, Alessio Di Giorgi avevano chiesto, in via preliminare all’approvazione della delibera, che il costruttore, per compensare le proporzioni tra pubblico e privato, costruisse la strada che collegava via Tiberina con via di Belvedere per bypassare il traffico che già c’è e che sarebbe andato ulteriormente a gravare sulla strada provinciale.
Secondo il Consigliere Santarelli, le ragioni del “no” della Giunta regionale sarebbero da attribuire non solo al fatto che la variante sarebbe difforme dal Piano Regolatore, ma soprattuto sarebbe “sproporzionato ciò che viene dato al privato, rispetto a e ciò che il Comune avrebbe avuto in cambio. Penso che questa sia una occasione persa; credo che questa amministrazione sia isolata dai consessi politici superiori, e che i progetti vadano seguiti, se non si vogliono prendere le bocciature. Non perchè queste siano punitive, ma perchè se non verifichi quello che è possibile fare andando al Comitato Tecnico Regionale, il risultato è, appunto, la bocciatura”.
“Se fossi stato l’Assessore all’Urbanistica”, continua Santarelli, “prima della bocciatura, avrei ritirato la delibera dalla Regione e avrei diminuito l’area destinata alla costruzione, per riproporla magari dopo e ottenere maggiori servizi. La strada di collegamento la farei lo stesso, con un esproprio per ragioni di pubblica utilità, per creare un collegamento tra via Tiberina e via di Belvedere. Non escludo che il gruppo di minoranza del PD, che rappresento, presenti presto una interrogazione su questa mancata approvazione della Regione in Consiglio”.