I colori per le regioni non hanno più senso

Se ne accorgono nel confronto del governo con gli enti dopo un intero anno di pedante applicazione

Presenti al summit supremo sul che fare? per la pandemia. C’erano Giovanni Rezza e Franco Locatelli, rispettivamente direttore generale della prevenzione e presidente del Consiglio superiore della Sanità. Insieme a loro i tecnici di governo e regioni in accompagno.

In discussione Il sistema di modificazione dei regimi di agibilità del territorio simboleggiato dai colori è stato oggetto di diverse versioni umoristiche (in testa a tutte quella di Osho ricordata in foto). Nell’incontro tra ministri e alcuni presidenti di regione si è ragionato sulla ragionevolezza dei vari provvedimenti per affrontare la pandemia. Quarantene, il modo di quantizzare la cifra del contagio ma soprattutto il sistema dei colori. Il nuovo criterio dovrebbe essere quello di conteggiare i pazienti ricoverati con malattia escludendo gli asintomatici con altre patologie. In tal senso cambia totalmente i requisiti che assegnano le colorazioni alle regioni.

In una dichiarazione del presidente della regione Molise si è ammesso che la discussione ha toccato anche l’abolizione dei colori delle regioni. Si stiamo oramai improduttive perché inutili. E su questo pare ci sia l’accordo di tutti, almeno dei presidenti di regione. Ma lo stesso dice Andrea Cosa, sottosegretario al ministero della Salute: se c’è un super green pass il sistema delle colorazioni perde senso.

Ma un’altra questione riguarda la riduzione a cinque giorni delle quarantene per i positivi asintomatici che deve essere stoppata. Mancano le evidenze sperimentali che portano a dare supporto a una misura di questo tipo. Tutta l’attenzione allora deve vertere sui sintomatici partendo dai contagiati registrati.

Se qualcuno poteva sperare che il sistema cervellotico di catalogazione e direzione in una condotta lineare potesse essere cancellato si ricreda. Si accetti invece la consapevolezza che il pensiero burocratico è una malattia endemica del nostro paese … Nel frattempo nel Regno Unito il premier Boris Johnson, pur bersagliato da polemiche feroci, fa approvare dalla Camera dei Comuni misure di alleggerimento da quelle misure di contenimento assai indigeste agli inglesi.

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