Diventare indipendenti dalla produzione di microchip, invece di andarli a reperire in altri paesi, con il rischio di rimanere a bocca asciutta: l’Europa non può permetterselo e così la Commissione Europea decide di proporre il Chip Act per rafforzare la capacità di produzione di questi fondamentali elementi. Ed anche per evitare crisi future ad esempio nell’ambito del settore automotive, pesantemente condizionato dalla penuria di tali componenti. L’obiettivo, per la presidente della Commissione Ursula von der Leyen, è avere entro il 2030 almeno il 20% della produzione mondiale di microchip all’interno dei confini europei.
Il Chip Act punterà sulla ricerca e la componentistica in fabbriche dei membri dell’Unione.