TIVOLI – Tribunale, avvocato no-vax denunciato

Stamane per poter accedere al Palazzo di Giustizia un legale ha presentato alle guardie giurate il green pass di un collega: denunciato dalla Polizia Locale

Si è presentato all’ingresso mostrando un green pass valido, ma quando i vigilantes gli hanno richiesto anche il tesserino dell’Ordine professionale ha cominciato a balbettare.
Soltanto dopo due ore di tira e molla, ha ammesso di non essere vaccinato.
E’ accaduto stamane, venerdì 4 febbraio, all’ingresso del Tribunale di Tivoli dove dal 14 gennaio – come in tutti i Palazzi di Giustizia d’Italia – è scattato l’obbligo di Green pass base per gli avvocati, i consulenti, i periti e altri ausiliari dei magistrati estranei all’amministrazione della Giustizia.
Il protagonista del fatto di oggi è un avvocato di 52 anni del Foro di Roma in trasferta a Tivoli per difendere un imputato, ma che ora dovrà incaricare un collega per difendersi.
Il professionista è stato infatti denunciato dalla Polizia Locale alla locale procura.
Secondo una prima ricostruzione, l’avvocato è arrivato al Palazzo di Giustizia di viale Arnaldi verso le 9 del mattino e alle guardie giurate della “Puma Security” ha mostrato il green pass intestato ad un uomo di 54 anni, anche lui successivamente risultato svolgere la professione di avvocato.

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IL TESSERINO NON SUO

Un dettaglio non trascurabile che non è sfuggito ai vigilantes all’ingresso quando il 52enne ha esibito il tesserino di Avvocato: non solo le date di nascita erano diverse, anche le generalità lo erano. A scovare il raggiro le verifiche effettuate tramite l’applicativo VerificaC19.
A quel punto, le guardie giurate hanno richiesto al professionista la carta d’identità invitandolo a mostrare il certificato vaccinale per poter accedere in Tribunale e presenziare all’udienza.
Pare che il legale abbia preso tempo, sostenendo di dover fare una telefonata. Una telefonata durata due ore, considerato che si è ripresentato in Tribunale dopo le 11 per riprendere il tesserino e la carta d’identità.
Soltanto allora l’avvocato ha ammesso di essere un no-vax. La Polizia Muicipale, che lo ha deferito alla procura di Tivoli, ha anche proceduto al sequestro del telefonino sul quale il legale aveva mostrato il Green pass non suo.

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