MENTANA - Ingiurie e minacce alla ex: “Ti faccio incendiare l’auto dagli zingari”

Il 46enne italiano condannato per maltrattamenti: deve risarcire l’ex e il loro figlio

Quando vivevano sotto lo stesso tetto lui sarebbe stato aggressivo e violento, anche davanti al loro bambino. Ma dopo la separazione le avrebbe reso la vita impossibile.

Per questo ieri, martedì 9 aprile, il Tribunale di Tivoli ha condannato in primo grado a 3 anni e 2 mesi di reclusione per maltrattamenti in famiglia un 46enne italiano residente a Fonte Nuova.

Il Collegio presieduto da Rosamaria Mesiti – a latere le giudici Teresa Antonella Garcea e Giovanna Riccardi – ha condiviso la ricostruzione della Procura di Tivoli, che ha richiesto una pena di 3 anni e 9 mesi, condannando l’imputato alla pena accessoria dell’interdizione per 5 anni dai pubblici uffici e al pagamento di una provvisionale immediatamente esecutiva di 15 mila euro a favore della ex compagna e del loro figlio, entrambi costituiti parte civile nel processo.

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Secondo la ricostruzione dei magistrati, i fatti sarebbero accaduti tra agosto 2019 e gennaio 2021, quando la coppia conviveva a Mentana.

Stando alla denuncia della donna, una 44enne italiana, durante la relazione il compagno avrebbe avuto atteggiamenti aggressivi e violenti, oltre che ingiuriosi: “Non sai fare nulla… non sei una madre”, le parole riferite dalla vittima.

Ma dopo la separazione, la situazione sarebbe precipitata.

La 44enne ha infatti raccontato che l’ex avrebbe cominciato a pedinarla, ad appostarsi sotto casa e a controllarla anche sul posto di lavoro.

In particolare il 28 gennaio 2021, l’uomo l’avrebbe seguita in auto speronando la vettura della ex e seguendola fin sotto il suo appartamento.

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La spirale di violenza sarebbe continuata con la pretesa restituzione da parte dell’uomo dei mobili dell’appartamento acquistati quando la coppia conviveva.

L’acquisto di una nuova auto da parte della 44enne sarebbe stato un altro motivo di rancore per il 46enne con le ennesime ingiurie e minacce: “Te la faccio incendiare dagli zingari”.

Ieri il Tribunale di Tivoli ha riconosciuto alla donna e al figlio il diritto al risarcimento danni in separata sede civile.

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