MONTEROTONDO - Elezioni, svastiche e celtiche sui manifesti di Pd e Pci

Nel mirino i manifesti dei candidati sindaco Riccardo Varone e Paolo Maria Zavagni

Svastiche sui manifesti del Partito Democratico. Croci celtiche su quelli dell’estrema sinistra.

Si è risvegliata così Monterotondo a una settimana dalle elezioni comunali di sabato 8 e domenica 9 giugno quando i cittadini saranno chiamati ale urne per il rinnovo del consiglio comunale e per la scelta del prossimo primo cittadino.

Ieri, sabato primo giugno, a denunciare pubblicamente il fatto sulla sua pagina Facebook istituzionale è stato il sindaco uscente Riccardo Varone, postando le foto delle plance di piazza della Libertà e di via Kennedy e le svastiche riservate ai manifesti della sua coalizione composta dal Partito Democratico, “Azione e + Europa”, “Italia Viva”, “Verdi Sinistra”, “Demos-Democrazia Solidale”, “Rete Democratica Monterotondo-Varone Sindaco” e “Voglio Vivere Così-Varone Sindaco”.

Stesso trattamento è stato riservato ai manifesti del “Partito Comunista Italiano” che, insieme alla lista “Monterotondo Città Pubblica”, con le componenti di “Potere al Popolo!” e “Rifondazione Comunista”, sostengono il 21enne Paolo Maria Zavagni, l’immagine del quale è stata imbrattata da celtiche.

Il sindaco uscente di Monterotondo Riccardo Varone

“A quelli che parleranno di “atti vandalici”, “bravate”, “ragazzate”, dico che i miei manifesti e quelli delle nostre liste, come quelli di Paolo Maria Zavagni e delle sue, vengono deturpati e vandalizzati ogni giorno”, è il commento di Varone, 39enne, ex assessore nella giunta di Mauro Alessandri e ex Segretario dei Giovani Democratici eretini.

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“Questa è una cosa diversa – prosegue il sindaco uscente – Stanotte sono andati ben oltre la campagna elettorale. Si è voluto colpire e forse intimidire non candidati sindaci, coalizioni e partiti, ma l’anima democratica e antifascista di questa città.

Sono amareggiato, furioso e indignato. Ma non faccio passi indietro e non ho alcuna esitazione nel dirvi in faccia, chiunque voi siate: a Monterotondo non passerete”.

Paolo Maria Zavagni, candidato sindaco di Pci, Potere al Popolo! e Rifondazione Comunista

Paolo Maria Zavagni non ha commentato pubblicamente il caso, a differenza di Simone Di Ventura, il 33enne consigliere comunale uscente della civica “Bene Comune” candidato sindaco del Centrodestra unito sostenuto da Fratelli d’Italia, Forza Italia, Lega per Salvini Premier e dalle liste civiche “Monterotondo Bene Comune”, “Polo Civico”, “Unione civica eretina” e “Monterotondo Scalo Conta”.

Simone Di Ventura, candidato sindaco del Centrodestra unito a Monterotondo

“Non si può non condannare senza se né ma il grave gesto denunciato da Riccardo Varone, a cui va la piena solidarietà mia e della coalizione che mi sostiene, nella certezza che le numerose telecamere installate nei punti strategici della città consegnino presto il volto e i nomi degli autori alle autorità competenti”, ha detto Simone Di Ventura.

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“Un fatto che piomba come un macigno sulla campagna elettorale – prosegue Di Ventura – spostando l’attenzione dai temi concreti che interessano il presente e il futuro dei cittadini, trattati finanche con toni aspri nelle critiche espresse verso gli avversari e mai nemici, ma sempre nel rispetto delle regole democratiche”.

“A quanto pare – ha sottolineato il candidato del Centrodestra unito – c’è chi vuole gettare il seme del sospetto, intorbidire le acque in una fase delicata per alterare il normale svolgimento della vita democratica: quella che deciderà il governo del Comune di Monterotondo per i prossimi anni.

Mi auguro che chiarezza sia fatta subito, abbiamo tutti da perdere in questa brutta vicenda, perché il seme del sospetto investe tutte le parti in gioco.

Monterotondo è una città democratica, come democratiche sono tutte le forze che concorrono in queste elezioni amministrative.

Nessuna esclusa”.

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