La sua vettura era dal meccanico, ma il suo ruolo richiedeva la presenza al lavoro durante la pandemia.
Così per una settimana ha utilizzato l’auto del Comune per fare la spola tra casa e ufficio.
Per questo si era ritrovato indagato insieme al sindaco con l’accusa di peculato.
Il Tribunale di Tivoli ha assolto un ex dirigente del Comune di Marcellina imputato per peculato
E’ in sintesi il processo conclusosi ieri, lunedì 3 febbraio, al Tribunale di Tivoli a carico dell’ingegner Francesco M., 62enne di Tivoli, già responsabile dell’Area Assetto del territorio, lavori pubblici e urbanistica del Comune di Marcellina.
Il Collegio presieduto da Nicola Di Grazia – a latere i giudici Camilla Amedoro e Matteo Petrolati – ha assolto l’ingegnere perché il fatto non sussiste, andando anche oltre la richiesta della Procura di Tivoli di assoluzione perché il fatto non costituisce reato.
La vicenda risale ad aprile 2020, quando l’Italia era in lockdown per l’emergenza Covid-19 e Francesco M. era il coordinatore del Centro Operativo Comunale (Coc) e della Protezione civile: un incarico di responsabilità che escludeva la possibilità di lavoro in smart working e che richiedeva la sua presenza fisica in ufficio.
La stazione dei carabinieri di Marcellina
A far scattare le indagini furono i carabinieri di Marcellina che di sera notarono la Fiat Punto con l’insegna del Comune di Marcellina parcheggiata sotto casa dell’ingegnere a Tivoli.
Dagli accertamenti effettuati dai militari emerse che l’automobile di proprietà di Francesco M. era inefficiente e ferma in officina in attesa del ricambio, ma nel frattempo l’ingegnere aveva utilizzato la Fiat Punto del Comune per il tragitto casa-lavoro andata e ritorno per 4 volte: il 3 aprile 2020, il 6 aprile 2020, il 7 aprile 2020 e il 9 aprile 2020, percorrendo complessivamente 100 chilometri.
L’inchiesta dei carabinieri, coordinata dal Procuratore Capo Francesco Menditto, si concluse con la richiesta di rinvio a giudizio per peculato a carico di Francesco M. e a carico di Alessandro Lundini, 40 anni, sindaco di Marcellina: secondo gli inquirenti, infatti, il primo cittadino avrebbe autorizzato il dirigente ad utilizzare la Fiat Punto.
Circostanza smentita dallo stesso Francesco M.
Per questo il giudice per l’udienza preliminare decise per il non luogo a procedere nei confronti del sindaco Alessandro Lundini, difeso dall’avvocato Alessandro Palombi di Palombara Sabina, e per il rinvio a giudizio per il dirigente comunale, difeso dall’avvocato Augusto Colatei di Guidonia.
Dal dibattimento è emersa la totale estraneità dei fatti contestati a Francesco M., tant’è che a richiederne l’assoluzione dopo 5 anni è stata la stessa Procura.
Le motivazioni della sentenza saranno depositate tra 90 giorni.