Altro che spaghetti o fettuccine: qui la pasta ha un nome che è già una promessa.
Domenica 28 settembre a Castel di Tora, in provincia di rieti, va in scena la 27esima Sagra degli Strigliozzi, i celebri maccheroni fatti a mano che si ottengono “strigliando”, cioè tirando e allungando la pasta fino a trasformarla in fili sottili e irresistibili.
Un’arte antica che le massaie del borgo custodiscono con la stessa cura con cui si difende la ricetta della nonna.
Dalle 12 alle 17 (finché ce n’è!) i buongustai sono attesi da un menù che non si dimentica: strigliozzi al sugo di pomodoro, pane cotto a legna, dolci tipici, spezzatino di vitella in vino bianco e cicoria e un bicchiere di vino corposo che vale più di mille parole.
E per rendervi tutto più comodo, una navetta vi porterà fin dentro al cuore del borgo.
Gli stand gastronomici, con prodotti tipici locali, accoglieranno i visitatori lungo le vie che si arrampicano sul lago del Turano, tra panorami mozzafiato e profumo di sugo.
Ma Castel di Tora non è solo gola: tra vicoli medievali, torri, cantine scavate nella roccia e il castello di Monte Antuni che domina il paesaggio, la sagra diventa anche un viaggio nel tempo.
E se dopo il bis (o il tris) di strigliozzi vi sentite in colpa, c’è sempre la Riserva Naturale Monte Navegna e Cervia, perfetta per smaltire in bellezza, respirando a pieni polmoni i colori d’autunno.
In sintesi: il 28 settembre non si fanno diete, si fa la fila.
A Castel di Tora, “strigliozzi” è sinonimo di felicità al dente.