GUIDONIA – West Nile, un cavallo colpito dal virus: bonifica in tutto il quartiere

L'equino è ricoverato a Villalba

Stamane, venerdì 21 novembre, il Dipartimento di Prevenzione Servizio Igiene e Sanità Pubblica della Asl Roma 5 ha comunicato al Comune di Guidonia Montecelio un caso di positività al virus del Nilo occidentale o febbre West Nile, la malattia infettiva respiratoria trasmessa dalla puntura di zanzara.

I risultati delle prove di un campione ematico hanno rilevato la presenza del virus in un cavallo di proprietà di un privato.

La Asl, in attesa degli ulteriori accertamenti, ha chiesto al Comune di procedere, in via precauzionale, con le misure di contrasto al vettore tramite trattamenti larvicidi, in particolare nel raggio di 200 metri a partire dal luogo abituale di ricovero del cavallo, a Villalba.

L’Amministrazione comunale ha immediatamente attivato il protocollo di sicurezza, allargando la zona di intervento a tutta la frazione.

Come da indicazioni dell’Istituto zooprofilattico, sarà eseguito il trattamento larvicida su caditoia, sarà effettuato il controllo sulla presenza di larve che, ove possibile, saranno rimosse.

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Verranno, inoltre, posizionate le ovitrappole per la cattura anche adulticida oltre che larvicida e saranno eliminati, ove possibile, i ristagni di acqua presso le caditoie.

Parallelamente all’intervento di disinfestazione delle aree pubbliche, è necessario che i cittadini rimuovano possibili focolai larvali domestici/privati in giardini, orti, cortili, terrazzi e balconi.

Quello del cavallo di Villalba è il primo caso di “Febbre del Nilo” accertato a Guidonia Montecelio.

il primo caso accertato su una persona residente nella provincia Nordest è quello di un 58enne italiano di Palombara Sabina che il 2 ottobre scorso è stato ricoverato all’Istituto Nazionale Malattie Infettive “Lazzaro Spallanzani” (CLICCA E LEGGI L’ARTICOLO DI TIBURNO).

L’uomo era stato colto da una febbre altissima ad una temperatura di 41 gradi e in ospedale gli avevano diagnosticato una polmonite.

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Soltanto gli esami successivi hanno accertato che in realtà il paziente era affetto dal virus del Nilo occidentale o febbre West Nile, la malattia infettiva respiratoria trasmessa dalla puntura di zanzara.

Su indicazione del Servizio Sanitario Regionale della Asl Roma 5, il sindaco Alessandro Palombi con l’ordinanza numero 170 –CLICCA E LEGGI L’ORDINANZA– aveva disposto l’attivazione immediata delle misure di contrasto al vettore tramite trattamenti larvicidi nella strada di residenza del paziente in un raggio di 200 metri dall’abitazione.

A luglio scorso una donna di 82 anni residente a Nerola era morta a causa del virus West Nile all’ospedale San Giovanni di Dio di Fondi, in provincia di Latina, dove l’anziana insieme al marito trascorreva le vacanze estive nella loro casa nei pressi di Sperlonga (CLICCA E LEGGI L’ARTICOLO DI TIBURNO).

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