D’altronde i giornali e le televisioni hanno dipinto il “Fluad” come un vaccino killer, scatenando una comprensibile reazione a catena tra i pazienti spaventati per averlo appena assunto e quelli in fuga dall’imminente somministrazione. Ma medici e farmacisti interpellati da Tiburno parlano di una campagna di disinformazione che ha fatto più danni che altro. Primo perché è ancora da dimostrare il legame tra decessi e somministrazione del vaccino; secondo perché i lotti interessati e “attenzionati” sono pochi. La Regione Lazio ne ha vitato la somministrazione ma in realtà, almeno a Nordest, alcune dosi erano già arrivate. Si tratta di 220 unità fornite alla farmacia ospedaliera di Tivoli ben prima che la notizia del “Fluad” killer creasse il panico. Il vaccino è stato somministrato all’epoca e, per fortuna, non è successo niente. “E’ passato tanto tempo, siamo tranquilli”, spiega il responsabile della campagna della Asl Roma G. “Non vaccinare è peggio che vaccinare – spiega un medico interpellato da Tiburno – Il Fluad è somministrato a persone già a rischio. Che, se colpiti dall’influenza, sarebbero ancora più in pericolo”.
Tivoli – Duecento dosi di vaccino “sospetto” consegnato in città
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