Tivoli e Palmira (Siria) sono molto lontane fra loro, ma sono unite da una regina: Zenobia, donna di straordinaria bellezza andata in sposa all’anziano sovrano Odenato. Siamo nel 268 d.C. quando deceduto il re, la sua splendida consorte si autoproclama Augusta (imperatrice). La regina dimostra di essere una conquistatrice abilissima e non impiega molto tempo ad occupare Palestina, Cappadocia e Bitinia. I romani, padroni del mondo conosciuto al tempo, prontamente schierano le truppe contro la regina di Palmira. La guerra non si può evitare. Dallo scontro contro l’esercito guidato dall’imperatore Aureliano, Zenobia esce sconfitta, nonostante la fuga verso la Persia viene catturata e portata a Roma con catene d’oro per essere uccisa. Pare però che l’imperatore travolto dal fascino irresistibile della donna si convince in gran segreto di regalarle una sorta di esilio dorato nell’antica Tibur. Nonostante la lontananza e l’impossibilità di avvicinare Zenobia, i pensieri di Aureliano non potranno non andare verso quella donna con uno charme irraggiungibile.
Fernando Giacomo Isabella