GUIDONIA – Ritrovato il muratore scomparso, era all’aeroporto di Fiumicino

Il 54enne sta bene, il sollievo della famiglia

E’ stato ritrovato stamane, martedì 2 gennaio, Costel Caraghin, un muratore romeno di 54 anni domiciliato a Ponte Mammolo, estrema periferia Est di Roma, di cui si erano perse le tracce giovedì 21 dicembre 2023 (CLICCA E LEGGI L’ARTICOLO DI TIBURNO).

A denunciarne la scomparsa presso la stazione dei carabinieri di Tivoli lunedì 25 dicembre era stato il fratello minore, Soare Caraghin, 50enne residente a Villalba di Guidonia.

Soare racconta alla redazione di Tiburno.Tv che a intercettare Costel all’aeroporto di Fiumicino stamattina è stata una pattuglia della Polizia: durante un controllo dei documenti gli agenti hanno informato il 54enne che il fratello minore ne aveva denunciato la scomparsa ed era preoccupato per la sua sorte.

Stando alla versione di Soare, verso le ore 19 di giovedì 21 dicembre Costel sarebbe andato a ritirare lo stipendio a casa del suo datore di lavoro, un imprenditore edile italiano che abita nella zona di Rebibbia e per il quale il muratore lavora da tre anni.

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Coi 1.200 euro in tasca Costel, che non ha la patente, avrebbe dovuto raggiungere in pullman Villalba di Guidonia dove lo attendeva il fratello Soare.

“Doveva ritirare a casa mia un pacco regalo con abiti e cibo per nostro padre che vive in Romania – aveva spiegato Soare al quotidiano Tiburno.Tv – Mio fratello aveva una macchina prenotata per l’indomani, venerdì mattina, a bordo della quale raggiungere la nostra città d’origine”.

Ma nella casa di Soare in via Toscana, nel Centro di Villalba, Costel non è mai arrivato, per questo il 50enne aveva presentato denuncia e si era messo alla ricerca del fratello.

Giorni di festa e di angoscia trascorsi a reperire informazioni utili alle indagini dei carabinieri, ma da quel 21 dicembre nessuno tra parenti e amici aveva più visto Costel.

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“Penso che qualcuno lo ha ammazzato – si era sfogato Soare col quotidiano Tiburno.Tv – mio fratello ha sempre risposto al telefono, non ha mai tenuto un comportamento simile.

Spesso giocava alle slot machine, non posso escludere che qualche malintenzionato lo abbia derubato e possa averlo ucciso”.

“L’importante è che stia bene – commenta Soare – è tornato a casa mia a Villalba”.

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