MONTEROTONDO – “A sparare col fucile è stato il figlio”, il racconto choc dei liceali

I rappresentanti d'Istituto del Liceo Catullo tirano in ballo anche il figlio della donna con la pistola: due i ragazzi feriti

In riferimento all’articolo MONTEROTONDO – “I liceali fanno troppo rumore, casalinga spara sugli studenti dal balcone, dai Rappresentanti d’istituto del Liceo Classico “Gaio Valerio Catullo” di via Tirso a Monterotondo Manuel Nepa, Francesco Palladini, Mattia Sapere e Leonardo Bonanno riceviamo e pubblichiamo:

 “Stamattina gli studenti hanno protestato a causa della mancata approvazione della Settimana di Didattica Alternativa, bocciata da parte del corpo docenti.

Ad un certo punto, intorno alle 8.30, da un’abitazione adiacente alla scuola, è uscita una donna impugnando una pistola ad aria compressa, minacciando di utilizzarla contro gli studenti a causa della confusione provocata dagli stessi che protestavano in modo pacifico.

La situazione è precipitata quando dal balcone sono stati esplosi dei colpi con un fucile ad aria compressa, con il quale il figlio della donna ha ferito due alunni.

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Si è aperto un varco tra gli studenti non appena hanno sparato, spaventati dai colpi.

Questo, a nostra parere, solleva dei dubbi sulla legittimità di detenere delle armi di vario tipo: chiunque, in preda ad uno scatto di rabbia, o mentalmente instabile per qualche motivo, può provocare dei seri danni.

La situazione potrebbe essere mostrata a chi crede che più armi rendano un paese più sicuro. (Francesco)

L’unico e solo motivo della nostra protesta è la mancata approvazione della Settimana di Didattica Alternativa, ma è anche da ricondurre ad una serie di nostri disagi in quanto studenti. Primo tra tutti, il problema dei viaggi d’istruzione.

Il Nuovo Codice degli appalti (DLGS36/2023) equipara ogni ente della pubblica amministrazione nelle gare d’appalto, quindi riguardo ai viaggi d’istruzione. Il tetto massimo che stabilisce il decreto di 140000 Euro, se viene superato, obbliga la scuola a trovare una stazione appaltante, che stiamo cercando da mesi, con il rischio di non trovarla.

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Il tetto di 140000 euro vige per ogni scuola di ogni portata e di ogni grado; da una scuola media con 50 alunni ad una grande scuola superiore di 1300 come il Catullo.

Il sistema è paradossale, impedirà di partire a molte scuole che hanno un certo numero di alunni, perché il tetto massimo viene facilmente superato e le stazioni appaltanti non sono spesso disponibili.

Per questo come Liceo Classico Catullo ci servono risposte dal Governo. La scuola è ciò che viviamo tutti i giorni, c’è bisogno di qualcuno che tuteli gli studenti”.

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