Cultura

Lo sapevate che … Curiosità sul Carnevale di Tivoli

Carnevale, tempo di maschere, carri, scherzi e folklore. Un momento di festa e divertimento che a Tivoli, si ripete ogni anno, consolidando una tradizione che rende il Carnevale tiburtino tra i più belli del Lazio insieme a quelli di altre città come Frosinone, Velletri, Civita Castellana, Ronciglione e Pontecorvo.

Lo sapevate che il Santuario della Mentorella è uno dei più antichi di Italia e d’Europa

Dopo San Vittorino e Vallepietra, il nostro tour virtuale tra la storia e le curiosità dei luoghi religiosi più rinomati del nordest romano prosegue con un’altra località di grande devozione popolare, il santuario della Mentorella, situato nel territorio di Guadagnolo, frazione del comune di Capranica Prenestina, appartenente alla città metropolitana di Roma Capitale. 

Arsoli – Il 29 gennaio a teatro con “Doralinda e le Muse ovine”

Torna la Rassegna Famiglie a Teatro a La Fenice di Arsoli, l’appuntamento della domenica pomeriggio per spettatori di tutte le età. Domenica 29 alle ore 17:30 sarà in scena la Compagnia Florian Metateatro Centro di Produzione Teatrale con Doralinda e le Muse ovine, una favola magica dedicata alla bellezza creata col sapere delle mani: l’arte della tessitura. Ambientata in una montagna mitica e incontaminata, porta i segni dell’universalità e della contemporaneità. Parla ai bambini con linguaggio poetico di un viaggio avventuroso nella tradizione.

Lo sapevate che i tesori di Villa Adriana si trovano in prestigiosi musei italiani ed esteri

Nota fin dall’antichità romana per le bellezze architettoniche e scultoree, Villa Adriana, nei secoli, è stata oggetto di varie campagne di scavo che hanno portato alla scoperta di altre opere d’arte di inestimabile valore (fregi, marmi, statue, mosaici), gran parte delle quali si trovano custodite in alcuni dei musei più rinomati d’Italia e d’Europa.

Lo sapevate che Orazio, il poeta del Carpe Diem, aveva una Villa a Licenza

“Carpe Diem”, tante volte ci è capitato di sentire o leggere quest’espressione in lingua latina liberamente tradotta in “Cogli l’Attimo” come un invito a pensare al presente, all’oggi e a non preoccuparci del futuro che non possiamo né determinare né conoscere. A coniare quello che è divenuto un autentico motto e una filosofia di vita per molti, è stato il poeta romano Quinto Orazio Flacco (65-8 a.c.) in una delle sue 103 Odi suddivise in 4 libri.

Lo sapevate che una scultura di inestimabile valore è conservata al Museo di Montecelio

Intitolato all’archeologo Rodolfo Lanciani, l’omonimo Museo Civico di Montecelio è ubicato nella preesistente struttura del convento francescano di San Michele Arcangelo. L’area espositiva è stata posizionata nei pressi del chiostro edificato dai frati minori e ospita interessanti reperti, testimonianza di varie epoche del passato laziale, tra cui l’età romana ed etrusca.

Lo sapevate che Tivoli era una delle tappe privilegiate del Grand Tour

Tra XVII e XVIII secolo era usanza abituale per i giovani appartenenti alla grande aristocrazia europea nonché per alcuni eminenti uomini di cultura dell’epoca, recarsi in visita in alcune delle più importanti città del continente  per approfondire le proprie conoscenze sull’arte, le antichità e il patrimonio storico-letterario dei luoghi in cui si soggiornava. Era questo, in estrema sintesi, il cosiddetto Grand Tour, un viaggio di arricchimento culturale che poteva avere una durata variabile da mesi ad anni come dimostrano alcuni casi di artisti e letterati che preferirono stabilirsi lontano dalla propria patria durante quest’esperienza.

Lo sapevi che la Fontana dell’Organo di Villa d’Este emetteva suoni realmente

Capolavoro dell’arte barocca, patrimonio mondiale dell’Unesco, sito monumentale tra i più visitati d’Italia, questo in estrema sintesi, il profilo di Villa d’Este, simbolo di Tivoli, apprezzato e rinomato anche all’estero.
Non basterebbe un’intera pubblicazione per descrivere i tesori di arte e architettura racchiusi nella Villa che fu di Ippolito II d’Este, figlio di Lucrezia Borgia e Alfonso, duca di Ferrara. A realizzarli, in gran parte, fu l’architetto Pirro Ligorio, operativo all’epoca anche a Roma e nella stessa Ferrara.