Palombara – Riapertura a breve del Centro Raffaella D’Angelo

Finalmente si sta sciogliendo il nodo sulla problematica relativa alla contrattualizzazione della proprietà del centro struttura di via Spunticchia. Venerdì primo febbraio si è svolto un incontro tra i vertici della Asl/RmG e il vice sindaco di Palombara Sabina Danilo Quaglini. 
Si è arrivati al punto che la Asl, proprietaria dei locali del centro 
“Raffaella D’Angelo”, darà l’immobile in affitto al comune di Palombara Sabina che a sua volta cederà la gestione delle attività all’associazione Onlus. Tutto ciò si definirà entro il 15 febbraio.  
Ma al momento la struttura è ancora chiusa. Il centro intercomunale che opera da circa 23 anni sul territorio, è un centro diurno che accoglie ragazzi, uomini e donne disabili provenienti dai comuni limitrofi a Palombara Sabina, in particolare da Guidonia Montecelio, Marcellina e Moricone.
 Il centro nasce come generosissima opera di solidarietà e sta morendo vergognosamente, frutto di una classe politica che non sa fare il proprio dovere, lontana dai cittadini, sempre meno attenta alle necessità dei più deboli e sempre chiusa nella sua “casta”.
Fino alla scorsa estate il centro ha sempre operato con la massima efficienza ed efficacia dando ai ragazzi diversamente abili amore in primis, soprattutto riuscendo a creare un luogo di aggregazione dove imparare e dove si ha la responsabilità di svolgere il proprio compito. Dove si lavora “uno per tutti e tutti per uno” e dove compagni, assistenti e volontari erano insieme come una seconda famiglia.
Ma ora è tutto fermo, come ogni anno nel mese di agosto il centro diurno chiude per la pausa estiva per poi riaprire il primo settembre. Quest’anno però non è stato così.
Il motivo “ufficiale” è che non arrivano i fondi, né dai comuni aderenti al progetto, tanto meno dalla Provincia. Beghe non proprio burocratiche ma di natura economica. Ma non può finire così nell’immobilismo generale. E chi rimette sono proprio loro i ventitre ospiti disabili della struttura unica nell’intera area. Costretti a rimanere a casa al momento nell’indifferenza generale.

(Gi. Fe.)

 

maria-pia-mezzanotteMaria Pia Mezzanotte una mamma

“Per fortuna hanno accolto mio figlio nella scuola pubblica, ma al centro era un’altra cosa. Non ci rassegnamo”

Sono molti i genitori che vivono da mesi nel disagio a causa del mancato servizio al centro “Raffaella D’Angelo” ancora chiuso.
A Palombara Sabina sono tante le famiglie con casi di figli diversamente abili costrette a tenerli in casa o a mandarli in altre strutture della zona. «Non è la stessa cosa, però», sostiene Maria Pia Mezzanotte, 47enne, commerciante di Palombara Sabina, madre di un ragazzo di 17 anni con problemi. «Io per fortuna l’ho mandato alla scuola media del paese, dove il mio caso è stato preso in considerazione.  Mio figlio lo hanno accolto nell’Istituito comprensivo, ma se il centro “Raffaella D’Angelo” venisse riaperto lo manderei lì. La struttura è una realtà che andrebbe tutelata ed allargata e non chiusa. Purtroppo pochi sono in grado di capire e di aiutare i nostri figli che hanno difficoltà psicomotorie o di apprendimento».
Maria Pia Mezzanotte dal primo febbraio è una dei volontari operativi dell’associazione “Raffaella d’Angelo”, in virtù dell’elezione del nuovo consiglio di ammministrazione che si è tenuto il 18 gennaio scorso.
«Siamo stati eletti in tredici nel nuovo direttivo che si occupa delle attività del centro – sottolinea la donna – Io sono un consigliere. Presidente è stato nominato Pietro Luciani, vice Quirino Gizzi e segretaria Donatella Magli. Noi familiari non ci arrenderemo a questa situazione di stallo e lotteremo in tutte le sedi, affinché i nostri ragazzi possano avere una vita dignitosa ed affinché la società non ci lasci soli».
Qualcosa, però, si sta muovendo a livello istituzionale. «Cercheremo di diffondere le nostre problematiche soprattutto a livello mediatico. Pochi giorni fa c’è stato un incontro tra i paesi interessati al progetto sociale. E noi saremo presenti in tutte le occasioni, ad ogni incontro con gli enti preposti per stipulare la convenzione con ogni singolo Comune».
Grazie solo ai volontari le attività nel centro sono state avviate per qualche giorno sotto il periodo delle festività natalizie. Poi nulla più.
«Mio figlio trae benefici quando è con gli altri ragazzi e non chiuso in casa, aggiunge Mezzanotte – Le altre mamme hanno sottolineato che i propri figli che hanno frequentato il centro hanno avuto ottimi miglioramenti in termini di autonomia, autostima, responsabilità, socializzazione e condivisione».
La macchina organizzativa del centro deve riprendere al più presto e soprattutto tutte le attività che si svolgevano all’interno, fondamentali per la crescita dei ragazzi con difficoltà. 

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