I lavoratori
“Non ce ne andiamo – dice Teresa Cristiano, una delle lavoratrici più agguerrite -, vogliamo tutti gli arretrati e vorremmo capire cosa sta effettivamente succedendo in azienda”. Tra le altre cose, i lavoratori raccontano che tutti i contratti a tempo determinato, negli ultimi mesi non vengono rinnovati: “Due colleghi sono stati lasciati a casa a fine maggio, un’altro in scadenza a giugno e uno a settembre, eppure il lavoro non manca e ogni giorno facciamo fatica a coprire tutti i turni”, dice Stefania Moccia, altra dipendente in sciopero. “MI sento gà con un piede fuori dalla porta – raccota Simone, precario dal 2011, con il contratto in scadenza il 22 giugno -, fino all’ultimo spero non sia così, ma ci credo poco”.
Ovvio in crisi
La “crisi” di Ovvio inzia a marzo 2013, quando l’azienda decide di mettere nero su bianco un primo piano di rientro. Chiede quindi ai lavratori di avere pazienza, e che la situzione sarebbe tornata alla normalità “entro aprile 2014”. Ma tra stipendi elargiti con il contagogge e la tredicesima divisa a rate, i dipendenti sono ormai allo stremo: “Non rispettano nemmeno le loro scadenze – continua Teresa -, ora vogliamo risposte”. Lo sciopero andrà avanti anche nelle giornate di sabato 21 e domenica 22 giugno.
Veronica Altimari