I 46 dipendenti della Coop del Centro Commerciale Tiburtino hanno proclamato due giorni di sciopero per il 28 e 29 giugno, con la chiusura totale dell’esercizio.
La serrata è dovuta al fatto che negli ultimi giorni i dipendenti sono venuti a conoscenza che questo punto vendita nel quale lavorano presto sarà ceduto ad un’altra società, oltretutto privata. Nessuna informazione di quanto sta avvenendo è stata data dalla direzione di Piombino, sia ai lavoratori e tantomeno ai sindacati di categoria.
Pochi giorni fa i dipendenti hanno avuto sentore che qualche cosa stesse accadendo, per il fatto che alcuni di loro hanno visto, nello spazio dedicato allo scarico delle merci, un camion con le insegne di una cooperativa concorrente della Coop, ma che affida in maggioranza a privati il suo marchio, supportandone in franchising l’apertura di punti vendita. In più la scorsa settimana alcune persone con un’aria dirigenziale, senza qualificarsi e dare delle spiegazioni, hanno ispezionato il punto vendita senza nessun preavviso e tantomeno dando delle informazioni ai dipendenti che, per di più, da due mesi è privo del suo direttore, assente per malattia. Tutta la direzione della struttura è tenuta in piedi da quattro capireparto.
Questo punto vendita della Coop Tirreno fu aperto nell’aprile del 2009, quando fu inaugurato il Centro Commerciale Tiburtino. All’epoca vi erano impiegati 90 dipendenti che, nel giro di 5 anni, sono andati man mano a diminuire, fino ad impiegarne attualmente solo 46, con una riduzione di personale pari al 50%.
Facendo un po’ di storia: la Unicoop Tirreno nacque nel 1945 a Piombino, con il nome di Cooperativa di consumo “La Proletaria”. Vicina al Partito Comunista, ne facevano parte come soci operai, impiegati, artigiani. Da allora la cooperativa è cresciuta, restando politicamente sempre a sinistra. Ha cambiato la ragione sociale diventando Unicoop Tirreno, con sede sempre a Piombino. Oggi rappresenta una grande realtà nella distribuzione, con la presenza di cento punti vendita distribuiti tra la Toscana, l’Umbria, il Lazio e la Campania. Ha al suo attivo oltre 900mila soci e oltre 5mila dipendenti.
Ma tornando a parlare del punto vendita del Tiburtino, la lotta di questi lavoratori è supportata dai sindacati di categoria del commercio della Cgil, Uil e dal sindacato autonomo USB Lavoro privato. Hanno preso contatti con la direzione di Piombino, inviando una lettera di protesta per denunciare le modalità occulte con le quali la direzione si sta comportando verso i lavoratori di questo punto vendita. Hanno ottenuto in risposta la loro disponibilità per un incontro programmato nei i prossimi giorni.
I lavoratori per loro conto hanno chiesto aiuto anche alle forze politiche locali. Per ora solo il Movimento 5 Stelle ha risposto al loro appello di aiuto emettendo un comunicato di solidarietà e appoggiando con i loro militanti la protesta presso il punto vendita. Molti clienti giunti nel negozio per fare acquisti, trovando le serrande abbassate per lo sciopero, hanno solidarizzato con i lavoratori che, con un volantino, spiegavano il motivo dello sciopero scusandosi con loro.
Fino a che non avranno chiarimenti e certezze sul loro futuro, questi lavoratori seguiteranno nella lotta per la difesa del posto di lavoro.
Marco Scipioni