Roma Est – Il lungo addio a Viviana, giovane maestra attenta ai bisogni altrui

Il lungo addio a Viviana

I funerali si sono svolti nella mattinata del 4 febbraio presso la Basilica di San Giuseppe al apertura Viviana PalumboTrionfale, nel quartiere di origine di Viviana: “Oggi la chiesa è piena come non mai – afferma il parroco, Don Wladimiro Bogoni –. Questa è la dimostrazione dell’amore e dell’affetto che tutti noi proviamo per Viviana ed i suoi cari”. Viviana è andata via a soli 36 anni, lasciando il marito, Maurizio, il figlio di 3 anni, Daniele ed un vuoto incolmabile in tutti coloro che le erano vicino. “Noi abbiamo avuto la fortuna di averla come maestra all’inizio della sua carriera. Ci ha condotti egregiamente nel cammino di quei cinque anni, con l’amore di una madre – legge sull’altare uno dei suoi ex studenti, ormai ventenne –. Di solito quando si finisce la scuola ci si perde di vista, ma con lei eravamo rimasti in contatto. È sempre stata un esempio da seguire, non la scorderemo mai”. Alla celebrazione era presente anche il consigliere municipale Daniele Grasso, amico di Viviana: “Visto il suo impegno per il territorio, tutto il consiglio municipale ha deciso di renderle omaggio con una corona di fiori”.

 

Il ricordo degli amici e dei conoscenti

 

Era arrivata a Colle Degli Abeti solo pochi anni fa, ma era già entrata nel cuore di molti. Viviana Palumbo è tragicamente scomparsa il pomeriggio del 27 gennaio, all’età di 36 anni, a causa di un arresto cardiaco. Giovane madre, ha lasciato il piccolo Daniele, un bambino di 3 anni, ed il marito, Maurizio. Un addio inaspettato che ha scosso un intero territorio, ormai legato a lei ed alla sua vitalità. Amici, conoscenti ed amministratori hanno voluto renderle omaggio, ricordandone la forza, gentilezza ed altruismo.

 

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L’amore per la famiglia

 

“Stavamo vivendo una situazione simile – racconta Valeria Di Blasio, sua amica residente a Nuova Ponte di Nona –. Tutte e due avevamo lasciato il precedente lavoro anche per poter stare più vicine ai nostri figli. Eravamo felici di questa scelta che oggi, alla luce di quello che è accaduto, mi sembra ancora più sensata. Il tempo che dedichiamo loro è una risorsa preziosa”. Viviana lavorava come maestra presso una scuola elementare, un lavoro che aveva deciso di lasciare temporaneamente, per dedicarsi al piccolo Daniele. “Era innamorata della sua famiglia, del marito e di quel figlio che adorava oltre ogni misura – racconta Fabio Pietrosanti, un amico –. Amava anche il suo lavoro e questo dà ancora più peso alle scelte fatte”. “Era sempre pronta a consigliare, sempre presente nello scherzare. Lascia in noi un grande vuoto. Il nostro gruppo è come una famiglia, abbiamo perso una di noi”, racconta Simona Pacey, portavoce del gruppo di neo-mamme “Pance, Pancine, Panciotte, Pancione”.

 

 

 

L’altruismo ed il bene del territorio

 

Fabio Pietrosanti l’ha conosciuta in un momento in cui erano entrambi impegnati a stare vicini ad un’amicizia comune, che stava affrontando un momento particolarmente difficile: “Stare vicino a chi ne aveva bisogno sembrava una missione per Vivi. Senza se e senza ma si gettava a capofitto nella storia, quando sentiva di poter dare qualcosa, fosse anche solo una goccia nel mare”. Viviana era particolarmente attiva nel territorio in cui da qualche anno aveva iniziato a vivere, impegnandosi in prima persona ed amministrando diversi gruppi Facebook in cui scambiare opinioni, richieste di aiuto ed offrire sostegno. “La scomparsa di Viviana mi ha lasciato veramente scioccata, avevo scoperto da poco che abbiamo due figli coetanei – racconta Daniela Paparozzi, residente di Lunghezzina –. L’ho conosciuta in un gruppo, ma purtroppo non ho fatto in tempo ad incontrarla di persona. E ne sono veramente dispiaciuta”. Della sua volontà di lottare per il territorio, ne fa memoria anche Bruno Foresti, presidente del comitato di quartiere Nuova Ponte di Nona: “Aveva una grandissimo desiderio di partecipazione sulle questioni territoriali, possedeva la capacità di dialogare e parlare con tutti”. “La ricorderò sempre con tanto affetto, da lei ho preso dei consigli che ancora oggi porto avanti, ancor di più in futuro”, dice Franco Pirina, del caop di Nuova Ponte di Nona.

 

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I rapporti con la politica

 

La sua forza e voglia di schierarsi in prima linea l’hanno portata a confrontarsi anche con diversi esponenti politici del territorio, tutti legati a partiti ed ideologie differenti. “Non le interessava il ruolo politico o lo schieramento, ma la persona con cui interagiva – ricorda Fernando Vendetti, uno degli esponenti del gruppo di Forza Italia del municipio VI –. Era la moglie di un collega, le ripetevo sempre che lei era più militare di me e del marito, nel modo in cui affrontava le sue battaglie o quando lottava in difesa del nostro territorio”. Una donna vitale e combattiva, come tiene a ricordare anche Fabio Tranchina, consigliere municipale del Movimento 5 Stelle: “Era una persona molto attiva e dimostrava chiaramente quel senso civico e quella solidarietà concreta che sono alla base di ogni comunità sana”. O, come testimonia Andrea Sgrulletti, ex segretario del PD locale, Viviana “voleva solo vivere in un posto migliore”.

 

 

l.l.g.

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