Attraverso una storia familiare apparentemente normale, “Lultima domenica”, scritto ed interpretato da Geppi Di Stasio e Andrea Pintucci, vuole sensibilizzare sulla violenza negli stadi, fenomeno che merita una profonda riflessione anche alla luce dei recenti avvenimenti verificatisi a Roma. Lo spettacolo riesce ad abbattere il muro che separa gli attori dagli spettatori dando vita ad una sorta di teatro sociale.
Un esercizio brechtiano in cui gli attori si straniano dai ruoli per raccontare, in maniera quasi didascalica, lassurdità di tutte le violenze derivanti da eventi sportivi: a partire da Vincenzo Paparelli fino a Ciro Esposito passando per lHeysel. Il racconto parte dagli anni 70, periodo di forti scontri politici in cui la guerriglia era quotidiana.
Protagonista de LUltima Domenica è una famiglia media italiana, onesta, credente, e molto tifosa. Il padre, cinquantenne, sebbene tifoso, non è mai stato allo stadio perché quarantanni prima suo padre, resistendo alle sue proteste di portarlo con sé a vedere il derby, lo ha lasciato con la promessa di accontentarlo la prossima volta. Ma quel padre non ha mai fatto ritorno, vittima di un fatale incidente A far da voce narrante alla storia, diretta da Geppi Di Stasio, lattore Giancarlo Governi in scena insieme a Roberto Sanzò, Luca Materazzo e un trio di musicisti.