Ponte di Nona – Malata terminale costretta a vivere in una cantina: “Non ce la faccio più”

“Sono invalida civile al 100%, ricevo una pensione mensile di 780 euro – racconta Barbara –. Ho trovato una casa, ma vogliono due mesi di deposito ed uno in anticipo, per un totale di 1050 euro, che non ho. Non voglio che nessuno mi regali nulla, mi basterebbe che il Comune mi presti questa somma che mi impegno a riconsegnare un po’ per volta”.

 

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La malattia

Barbara malata terminaleI tumori hanno accompagnato Barbara e la sua famiglia, per tutta la vita: “A 28 anni sono stata operata al seno per un tumore, fortunatamente era andato tutto bene – racconta –. Entrambi i miei genitori sono morti per questa malattia, non sono arrivati neanche ai 60 anni”. A distanza di 20 anni, però, la sua malattia è tornata in forma più grave: “A settembre ho iniziato la chemioterapia. Ho due tumori: uno alle ovaie, che sembra dormiente a seguito della cura, ed un altro che ha già attaccato la membrana che riveste il cuore, causandomi anche delle metastasi al fegato”. Giovedì 21 maggio, Barbara verrà nuovamente operata per ripristinare il porter, sfortunatamente danneggiato. Dopo l’intervento, sarà costretta a tornare in cantina, per dormire sdraiata a terra.

 

“Per andare in bagno vado al supermercato”

Barbara ha sempre vissuto a Ponte di Nona, in una casa con il suo ormai ex marito. Da due mesi, invece, impossibilitata a lavorare, alloggia in una piccola cantina, messa a disposizione da un condomino. Una stanza stretta, sufficiente soltanto ad accogliere a terra dei cartoni e delle lenzuola: “Dormo sul pavimento, come i barboni – si sfoga, con le lacrime agli occhi –. Mancano i servizi igienici, non ho uno spazio in cui cucinare. A causa della chemioterapia soffro spesso di nausea, vomito e diarrea, ogni volta sono costretta farmi 500 metri a piedi per raggiungere il supermercato più vicino ed usufruire del bagno”. Nonostante la grave situazione che sta vivendo, Barbara trova sostegno dal suo compagno, Antonio, che la accudisce e sostiene in ogni momento della giornata.

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BarbaraLetto malata terminale BarbaraLavatoio malata terminale

Asia Usb chiede l’intervento del Comune di Roma

“Mi sembra assurdo che nel 2015 ci siano ancora persone costrette a vivere in cantina – afferma Pasquale Nappo, membro dell’Asia Usb di Ponte di Nona –. In mattinata contatterò l’assessore alle Politiche sociali ed abitative, Francesca Danese, per metterla al corrente dei fatti. Barbara non chiede nulla, solo di essere aiutata e supportata nel versamento della caparra di un appartamento che vuole pagare lei stessa”.

Per Barbara, raccontare la sua storia non è stato facile: “Per me questa è una vera e propria umiliazione”, dice piangendo. Eppure le basterebbero soltanto 1050 euro per vivere dignitosamente i suoi ultimi giorni, e riacquistare la dignità perduta.

 

l.l.g.

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