Nasceva la cascata tutt’ora visibile e da lì a poco Tivoli sarebbe diventata la prima città al mondo a trasmettere la corrente elettrica utilizzata anche per illuminare Roma. Oggi a ricordare l’evento storico è il Fai che a Tivoli gestisce e custodisce il parco di Villa Gregoriana.
“Il 7 Ottobre del 1835 – scrivono dal Fai Villa Gregoriana – con cerimonia solenne e alla presenza di Gregorio XVI, della sua corte, del re del Portogallo e della regina delle Due Sicilie venivano inaugurati i Cunicoli Gregoriani. Un’opera di ingegneria idraulica audace e avveniristica progettata da una mente eccelsa, quella dell’italiano Clemente Folchi, ingegnere e perito idraulico. I due cunicoli rendevano possibile la deviazione del corso del fiume Aniene e il suo allontanamento dall’abitato, troppe volte distrutto dalle rovinose esondazioni del fiume animato dall’irascibile spirito del re etrusco Anio.
Il papa aveva donato a Tivoli non soltanto la salvezza ma una grandiosa cascata artificiale: grazie ad essa ed alla produzione di energia idroelettrica Tivoli sarà, nel 1892, la prima città al mondo a trasmettere a distanza corrente elettrica alternata che porterà all’illuminazione degli impianti pubblici della capitale.
A questa grandiosa opera di ingegneria idraulica farà seguito la sistemazione di tutta l’area circostante che porterà alla creazione di un parco romantico, sempreverde e costantemente animato dai colori della natura: Villa Gregoriana. Oggi – concludono -, a 180 anni di distanza, vogliamo ringraziare il passato per averci donato bellezza ma anche tutti coloro che, nel presente, se ne prendono quotidianamente cura”.