FOTO: Mentana – Cerimonia per la Giornata della Memoria, 1° novembre 2015

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A mezzogiorno nel Parco della Rimembranza presso l’Ara Ossario, dove riposano i volontari garibaldini della campagna 1867, è stata intitolata l’ala nuova del Museo al Maggiore della Guardia di Finanza Domenico Brusa con Giuseppe Garibaldi nel 1867 a Mentana.

 

P1050971IL DISCORSO DEL SINDACO LODI

Ci ritroviamo anche quest’anno per celebrare la Festa dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate e, con grande orgoglio, anche i 110 anni del Museo Nazionale della Campagna dell’Agro Romano per la liberazione di Roma (realizzato nel 1905 dall’architetto Giulio De Angelis in memoria dei volontari garibaldini caduti nel corso della battaglia di Mentana del 3 novembre del 1867).

Prendendo spunto da questo prestigioso anniversario, voglio condividere un pensiero nato dalla lettera di una Giubba Rossa, contenuta nel quadro della pittrice Loredana Bove, esposto nel nostro Museo:

 

….Dovete voi cercare di capire, ciò che noi abbiamo fatto,

non s’è fatto solo per l’Unità d’Italia,

si è fatta l’unione di uomini e donne

che tanto hanno sognato e sperato, da questa terra.

……..quel sangue che molti non hanno ancora capito

a cosa è servito.

……….Ora tutti godono della terra

Che con sangue e sudore è stata fatta….

Abbiatene cura, ogni sasso è ancora nel nostro cuore.

 

P1050982In poche righe stralciate dalla lettera c’è tutto il significato di questa giornata che celebra l’Unità Nazionale, per la quale non solo dobbiamo ringraziare chi nel passato ha versato sangue, dalle giubbe rosse a tutti i soldati italiani che hanno combattuto nelle guerre mondiali, ma dobbiamo esprimere gratitudine e vicinanza anche alle Forze Armate, alla Guardia di Finanza e alla Polizia di Stato che assicurano a tutti noi di continuare a godere di questa terra operando egregiamente sia sul territorio nazionale che in terre lontane.

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P1050950E’ vero, ancora oggi, molti non capiscono ciò che i nostri avi hanno fatto versando sangue e sudore, molti non capiscono a cosa sia servito, godono di ciò che hanno senza chiedersi da dove viene e da chi è stato fatto e troppo spesso addirittura ne disprezzano il valore.

Ma se tanta riconoscenza va agli eroi di un tempo che hanno unito uomini e donne in una Nazione, è pure fondamentale dare il giusto riconoscimento e incondizionato sostegno a tutti coloro che, quotidianamente, si impegnano per garantire a tutti noi la sicurezza e la democrazia, veri cardini dell’Unità Nazionale.

E una sincera gratitudine va, altresì, alle persone che si adoperano per far sì che la memoria di tutto ciò che è stato non vada persa in una società sempre più proiettata verso l’individualità e gli sterilipseudo-valori del consumismo.

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Grazie di tutto cuore quindi anche a chi, come il

Prof. Guidotti con il nostro Museo, ha dedicato la vita per lasciare nella disponibilità e nella memoria di tutti noi e dei nostri figli gli splendidi cimeli e le testimonianze di chi ha fatto questo meraviglioso Paese che è l’Italia.

E, sicuramente, ogni sasso della loro terra è pure nel cuore delle migliaia di profughi che, dopo aver tanto sognato e sperato hanno assistito allo sfascio della loro terra e, ora, sono in cammino alla ricerca di un futuro e di una nuova Nazione.

Le pietose scene di volontaria deportazione riportano la nostra memoria a deportazioni ben più dolorose e devono essere un monito per tutti coloro che non credono o si disinteressano del bene più grande che un popolo può avere: la propria identità nazionale.

Feste come questa sono oggi più che mai necessarie per rinsaldare e costruire il legame che ciascuno di noi deve avere con il proprio Paese e per far sì che nessun altro popolo debba ricalcare le orme dei Siriani o degli Africani.

L’Unità Nazionale non va solo costruita ma va protetta e mantenuta e tutti noi abbiamo il dovere di farlo, ciascuno per la propria carica istituzionale, e tutti in qualità di cittadini italiani.

Foto di Mario Gautieri

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