Tivoli – Giù dalla finestra del convento delle Oblate, la tragedia di suor Luigia

Un volo nel vuoto di quasi venti metri, fino a schiantarsi sul selciato di via degli Stabilimenti nel centro storico della Superba dove ha sede la Congregazione. A trovare il corpo riverso a terra è stato un ragazzo che verso le 4 del mattino rincasava in auto. Una scena terribile, poi la chiamata al 118 e al 112: per lei non c’era più niente da fare. La donna è stata trovata in pigiama, coperta solo da una giacca: si era gettata dalla finestra della camera singola al secondo piano dove il dislivello con la strada è maggiore. I carabinieri non hanno trovato alcun messaggio d’addio: sul corpo è stata disposta l’autopsia. Suor Luigia era malata da tempo, la sua salute era già stata minata durante la sua ultraventennale esperienza missionaria in Bolivia, da dove era tornata nel 2012 con un esaurimento nervoso. Una storia travagliata di ricoveri e cure, sempre accompagnata dall’amore delle sorelle dirette dalla Madre superiora suor Graziella e dalla Vicaria, suor Maria. Condizioni peggiorate sempre di più, se è vero che lunedì si sarebbe dovuta sottoporre ad una visita neurologica a Tor Vergata e martedì erano previsti ulteriori accertamenti specifici sullo stato di salute fisico.
“Una donna molto buona, generosa, attiva e intelligentissima – racconta la Vicaria suor Maria – In Bolivia ha fatto tanto del bene”. Nata a Capriano del Colle in provincia di Brescia il 23 maggio 1947, nei primi anni Sessanta Luigia Giubellini si era formata proprio nella Casa generalizia di Tivoli per poi svolgere il suo apostolato tra l’Emilia Romagna e la Toscana. Una vita dedicata al prossimo, poi la missione in Sud- America e il ritorno a vicolo Ciaccia, dove ha sede il convento in cui vivono altre dodici suore, e l’asilo San Giorgio, gestito da altre cinque monache.
Una scuola dove sono cresciute generazioni intere di tiburtini. “Le volevamo tutti bene” conclude suor Maria.

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