Una situazione allarmante per lei. Il legale del proprietario di casa le ha preso le chiavi ed ha chiuso tutto, senza nemmeno farle prendere le sue cose. Abbandonata dal compagno tre anni fa, in questo periodo si è sempre arrangiata facendo lavori saltuari, come parrucchiera per lo più. Pagava l’affitto (di 550 euro) a piccole parti, quando aveva i soldi li versava. Ma, come racconta Mary “un anno fa il proprietario ha messo la casa in vendita e non ha più voluto i miei soldi, ed eccoci qui. Ho sempre preso cura delle mie figlie, ma senza un contratto di lavoro non ti danno una casa in affitto e per quanto mi sono data da fare ora sono rimasta senza una casa in cui vivere”. La prima note trascorsa a casa di una amica, ma è una situazione provvisoria. La 35enne, originaria della Nigeria, sapeva che venivano a sfrattarla, malgrado le continue richieste di aiuto ai servizi sociali di Guidonia Montecelio, comune in cui è residente da più di vent’anni. “Mi avevano promesso che sarei potuta andare con le mie figlie alla casa famiglia, invece volevano portare via solo loro tre e le mie figlie da sole, a Pineta Sacchetti di Roma, non le mando – dice -. Sono in Italia da quando avevo 7 anni e ci sono stata, un’esperienza dura che non voglio far vivere a loro, non senza di me”.
Nessuno aiuto per la mamma, ma i servizi socali erano pronti a prendere in carico le tre minori, destinate ad una struttura di Roma nord, ma sempre a carico del comune di Guidonia Montecelio. “Sono disposta anche a spostarmi da Guidonia, ma non a separarmi da loro. Non so quanto posso resistere in questo modo, rischio di finire sotto ad un ponte”.
Ve. Al.