Nel non troppo lontano 2005 l’amministrazione comunale per sostituire i mutui accesi negli anni precedenti a tasso fisso, scelse i contratti di “Interest rate swap”. Ne seguì la partenza di un mutuo a tasso variabile per una cifra di oltre 30 milioni di euro. Nel frattempo il debito del Comune verso la banca era salito a + 5 milioni di euro, a questo si devono sommare interessi e penali per la risoluzione anticipata dei contratti. “Con questa transazione il Comune esce da un meccanismo di scommessa sui mercati, che di certo non si addice a un ente pubblico. Tra l’altro l’accordo conclusivo è molto più vantaggioso rispetto a quello proposto in precedenza e prevede una rinuncia dell’istituto bancario a più di 3 milioni di euro, oltre a 1 milione e mezzo di euro per interessi”, ha spiegato il Consigliere del Sindaco Fabio Perna. Il Sindaco Giuseppe Proietti commenta l’importanza fondamentale del passaggio appena compiuto che contribuirà al percorso “Del risanamento economico e finanziario del Comune. Abbiamo disinnescato definitivamente una sorta di bomba a orologeria che, alle condizioni attuali dell’economia italiana, europea e mondiale, avrebbe gravemente pesato sulle finanze del nostro Comune e della comunità, fino a diventare un peso insopportabile per le giovani generazioni”. Una situazione non facile per la squadra attuale di Palazzo San Bernandino perché: “Il Comune di Tivoli ha accumulato, da quando sono stati stipulati i contratti derivati nel 2005, un debito di circa 9 milioni di euro; a questi si sarebbero aggiunti altri 8 milioni, fino alla scadenza dei derivati, fissata al 2025” ha concluso il Primo Cittadino.