Tivoli, maretta in Comune sulle Foibe – Per FDI-AN: “Proietti succube di radical chic”

Massimo Pacella, Vincenzo Tropiano e Massimo Tirrò, portavoce di Fratelli d’Italia di Tivoli sono soddisfatti dell’approvazione della mozione sulle foibe. Un provvedimento largamente sostenuto dal partito per la diffusione e il ricordo della tragedia “Dello sterminio della popolazione italiana dell’Istria e della Dalmazia, attuato dai partigiani comunisti di Tito”. FDI racconta la sua versione, soddisfatta dell’approvazione ma rivela anche:

 

“Con sconcerto prendiamo atto che il primo cittadino ha votato gli emendamenti, bocciati a larghissima maggioranza dal Consiglio comunale, a firma dei consiglieri Leonardi e Marinucci, che tentavano – così la chiusura della nota di FDI – di introdurre nella mozione un testo incomprensibilmente negazionista e giustificativo dell’eccidio perpretato. Ciò, a nostro avviso è il segno che il primo cittadino è ancora succube di un orientamento veterocomunista e radical chic presente, a quanto pare in modo minoritario, nella maggioranza che governa la città”.

 

Non tarda ad arrivare il commento di risposta da parte dei presunti portavoce dell’orientamento “Veterocomunista” e “Radical Chic”:

 

“Fare memoria nella parzialità e nella mancanza di contestualizzazione storica, non è qualcosa che ci appartiene. Come si possa chiedere memoria e ricordo da un lato e  rifiutarsi di abbracciare la complessità delle vicende dall’altro, è un approccio culturale e interpretativo, che non abbiamo ritenuto e non riterremo mai giusto accettare per nessuna vicenda.
Nonostante poi dobbiamo ritrovarci a leggere anche assurde e pretestuose affermazioni, dettate da basse necessità propagandistiche, che offendono noi e tutti coloro che non si permetterebbero e non si sono permessi mai di negare la barbarie e la crudeltà perpetrate e che anzi sempre le hanno condannata e condanneranno, tanto nella singolarità quanto nella complessità e complessività degli accadimenti.

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Gli emendamenti da noi presentati miravano a inserire all’interno della mozione la presenza e la diffusione dell’unico documento riconosciuto congiuntamente da Italia e Slovenia  elaborato da diversi storici a seguito di una ricerca decennale, una contestualizzazione storica dalla quale emergeva la condanna a tutti e tre i regimi coinvolti in questa vicenda (fascismo, nazismo e comunismo) e a ricordare le vittime di tutte le vicende del confine orientale.

Evidenziare le foibe come luogo di dolore e massacri e non invece tutto il “confine orientale” significa prendere soltanto una piccola parte di tutti i morti.
E usare il termine martiri e non vittime significa prendere un’ulteriore piccola parte della già piccola parte dei morti considerati.

Noi avremmo voluto ricordare tutte le vittime di quelle buie pagine di una storia di un confine plurilingue e multiculturale privo di quelle appartenenze nazionali certissime che sono figlie di una certa narrazione.
Non è stato possibile e ne abbiamo preso atto, senza lanciarci in quelle che sarebbero state inutili e soprattutto poco rispettose polemiche in cui non abbiamo inteso e non intendiamo cadere.

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Certo è che un minimo di chiarezza a seguito di quanto abbiamo letto era dovuta, anche se la speculazione politica di chi senza reale ascolto e confronto  si permette di usare termini forti, pesanti e lontani dalla realtà dei fatti e delle possibili valutazioni, parla già tanto da sé”.

 

(I Consiglieri Comunali Damiano Leonardi e Irene Marinucci)

 

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