Fin dai tempi più remoti il travertino, la pietra di Tivoli, è nota ed apprezzata. Il travertino, rammentiamo, è una roccia di tipo sedimentario-calcareo di colore biancastro, che si forma mediante un fenomeno carsico di stratificazione di acque sorgive calde e fredde. Il “materiale” in passato viene utilizzato nel campo edilizio, per le sue qualità elastiche e la scarsa degradabilità. Perciò, il travertino è stata la pietra maggiormente adoperata nella costruzione di edifici di epoca romana. Proprio con i blocchi di travertino provenienti dalle cave della piana tiburtina, trasportati a Roma utilizzando l’Aniene, è stato edificato il Colosseo, il monumento simbolo della Capitale.
Oltre al Colosseo, il travertino abbellisce, a Roma, l’esterno del Teatro Marcello, edificato in epoca augustea, la cornice del Pantheon, le 284 Colonne della Basilica di San Pietro, le facciata della Chiesa di S. Luigi dei Francesi e di S. Andrea della Valle, costruzioni architettoniche delle basiliche di Santa Maria Maggiore e San Giovanni in Laterano e le arcate di quel che resta degli acquedotti.
Fernando Giacomo Isabella