Tivoli – Anche i docenti del Liceo Scientifico “Spallanzani” perplessi sul rientro

Riceviamo da alcuni insegnanti del liceo Scientifico di Tivoli

La lettera

Siamo un gruppo di docenti del Liceo Scientifico “Lazzaro Spallanzani” di Tivoli che si unisce ai colleghi del “G. Peano” di Monterotondo e degli istituti romani “Tasso” e “De Sanctis”, nel condividere le perplessità per il rientro a scuola previsto per l’11 gennaio.

Riportiamo – in corsivo – la prima parte del documento prodotto dai colleghi del Peano, nei giorni precedenti, a cui facciamo seguire, in aggiunta, alcune considerazioni legate anche alle peculiarità del nostro territorio.

“In particolare siamo preoccupati per il grave rischio sanitario a cui andiamo incontro noi docenti, insieme al personale A.T.A., agli alunni e alle rispettive famiglie, dovuto al rientro in presenza di una parte degli studenti dal 7 gennaio. Ricordiamo che i docenti di scuola superiore, molti non più giovani, non ancora vaccinati e con un calendario delle vaccinazioni della Regione non ancora definito, hanno cattedre anche su 18 classi (come i docenti di IRC). Questo comporta, dato il numero elevato di studenti per classe, contatti settimanali che, già con il 50% delle presenze, può superare i duecento alunni. Nonostante gli enormi sforzi compiuti dagli istituti come il nostro, per organizzare un Protocollo di Sicurezza attento e scrupoloso, troppe variabili esterne (trasporti, stili di vita di alcuni adolescenti e giovani) rendono enormemente rischioso il rientro. […] Il diritto alla salute di tutta la comunità non dovrebbe essere messo a rischio mai, neppure per la didattica in presenza, che resta la migliore forma d’interazione educativa e formativa, tanto meno per quella mista, di cui abbiamo sperimentato i limiti prima del lockdown e del ricorso alla didattica da remoto. […] Vogliamo infatti ricordare che la didattica mista procede a singhiozzo per le numerose quarantene (dovute all’aumento dei contagi tra docenti, studenti e personale A.T.A.) e che, in una stessa lezione, è difficilissimo armonizzare le modalità didattiche adatte agli studenti in remoto con quelle necessarie per gli alunni in presenza. Dunque l’efficacia del nostro intervento formativo, con la didattica mista, appare decisamente ridotta.”

Nel caso del nostro territorio, la possibilità di effettuare il tampone rapido è stata concessa dalla ASL solo agli studenti. Rispetto al delicato tema dell’inalienabile diritto alla salute, riteniamo che l’effettuazione del tampone, come sistema di prevenzione e controllo del virus, debba essere estesa a tutti i lavoratori della scuola e non soltanto agli studenti. Considerando inoltre la inevitabile promiscuità che la scuola necessariamente genera, nonostante tutti gli accorgimenti di protezione previsti e messi in atto, ci sembra opportuno considerare tutto il popolo della scuola – studenti, docenti, dirigenti e personale ATA – tra le categorie da vaccinare in via prioritaria.
Relativamente al problema dei trasporti, il nostro Liceo (circa 1500 alunni) accoglie studenti provenienti da tutta la valle dell’Aniene ed è sito nella stessa zona di altri istituti anch’essi molto frequentati: pertanto, un numero elevatissimo di ragazzi utilizza contemporaneamente le stesse fermate dei mezzi pubblici, punti di sosta che diventano, come è ovvio, luoghi sovraffollati in cui è oggettivamente difficile mantenere il distanziamento sociale.

Inoltre la proposta dei doppi turni, in un territorio come il nostro, sembra assolutamente impraticabile, considerando la notevole distanza che molti studenti pendolari debbono coprire ogni giorno e la scarsità di collegamenti con paesi spesso molto piccoli.
Noi docenti, da marzo 2020, ci siamo profusi nell’utilizzare strategie, strumenti e metodologie, con risultati efficaci quasi quanto quelli ottenuti con la didattica in presenza, della quale siamo i primi a riconoscere il valore assoluto, in quanto permette un dialogo educativo completo, diretto ed esauriente.
Riteniamo comunque che, nella scala delle priorità, sia di gran lunga più importante tutelare, per quanto possibile, la salute della comunità, rispetto alla prospettiva di un rientro a scuola che , in tali condizioni, non sarebbe comunque un ritorno alla normalità.
Anche sulla base di voci autorevoli che richiamano alla cautela, riteniamo auspicabile procedere ancora con la didattica a distanza, in attesa di poter rientrare in condizioni realmente sicure per la salute e la serenità di tutti.

 

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