L’orso lascia la Valle dell’Aniene

L'esemplare, un maschio di due anni, si è diretto verso il Reatino

A mappare gli spostamenti anche gli ispettori del Parco dei Monti Simbruini

L’orso lascia la Valle dell’Aniene. Dal Parco dei Monti Simbruini si è avviato verso il Reatino. Aveva lasciato ripetute tracce a Marano Equo, nei pressi del centro abitato, tanto che Franco Tozzi, il sindaco del piccolo borgo, non escludeva che si potesse trattare di un esemplare ormai stanziale.

Con una dettagliata relazione, ora, gli ispettori del Parco dei Monti Simbruini hanno ricostruito il viaggio dell’orso, un esemplare maschio di due anni. Un viaggio che comincia nella primavera del 2019 a Sante Marie, frazione di Tagliacozzo in provincia de L’Aquila, località in cui era stata avvistata un’orsa con due cuccioli nati all’inizio dell’anno. Il ”cucciolo” maschio era stato contrassegnato col codice M165. Gli spostamenti sono stati mappati raccogliendo campioni biologici come peli e escrementi. Si scoprirà così che l’orso di Marano Equo era l’M165, spuntato dopo una lunga escursione nel frusinate. Da Marano l’orso si è spostato di nuovo per lanciarsi a Nord: prima Vivaro Romano, poi Longone Sabino e infine Albaneto, una frazione di Leonessa, nel Reatino.

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”Questa storia non si sarebbe potuta scrivere – spiegano al Parco dei Monti Simbruini – senza la collaborazione di più enti. A partire dalla Rete di Monitoraggio dell’Orso Marsicano della Regione Lazio di cui l’Ente Parco dei Monti Simbruini fa parte, della Rete di monitoraggio delle Regioni Abruzzo e Molise, dei Carabinieri Forestali che hanno segnalato la presenza e raccolto alcuni campioni. Ma anche degli apicoltori che hanno capito l’importanza e l’unicità di questo esemplare, degli abitanti di Marano Equo che si sono fatti paladini dell’orso, quando con orgoglio ci hanno detto che l’orso oramai gli apparteneva, degli amministratori sensibili che hanno supportato la Rete regionale dell’Orso ed il Parco dei Monti Simbruini, dei tanti amanti della montagna che con discrezione ci hanno segnalato le impronte sulle neve e ci hanno permesso di tutelarlo e studiarlo ed infine della competenza e professionalità dei biologi dell’Ispra”.

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Probabilmente in quest’ultimo inverno altri orsi hanno scelto il territorio del parco, con base a Jenne, nell’alta Valle dell’Aniene, per lo svernamento, come dimostrano i numerosi segni di presenza nel territorio di Trevi e Filettino rinvenuti da personale dell’Ente, ma il caso ha voluto che non vi fossero campioni biologici utili a identificare l’individuo presente in queste aree. Solo una foto scattata da alcuni escursionisti nei pressi di Campo Catino mostra un esemplare sicuramente adulto e non riconducibile all’orsetto di Sante Marie.

Il video è stato effettuato con una telecamera nascosta in uno degli apiari visitati dall’orso all’interno del Parco dei Monti Simbruini. Dopo la messa in posa della recinzione elettrificata l’orso non è più tornato.

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