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Poche materie prime: i prezzi aumentano ma c’è una frenata

Quasi tutti i settori lamentano aumento scarsità di materie prime e prezzi in aumento, ma sembra ci sia una frenata nei costi. Normalizzazione a fine 2021, però

Molti settori lamentano poca disponibilità di materie prime, tanto da vedere allungati i tempi di realizzazione di numerosi prodotti, dalla bicicletta al cappotto termico delle abitazioni per accedere al superbonus 110%. E con conseguente aumento dei prezzi che ritoccano verso l’alto i listini. Sembra però che tali impennate nei costi stia rallentando, con una inversione di rotta entro la fine del 2021, ritornando, più o meno, a una situazione di pre-pandemia. Sì, perché tutto questo è legato allo svilupparsi del virus. A sottolineare tale visione è l’analisi di Achille Fornasini, professore dell’Università di Brescia, in collaborazione con l’Ufficio studi di Anima Confindustria, organizzazione delle imprese della meccanica. L’impennata generalizzata dei prezzi delle materie prime, rileva la ricerca, è legata a due fattori principalmente: aumento della domanda globale e scarsa efficienza dei sistemi logistici. Tanto per dire: i polimeri, alla base di tante produzioni, registrano costi di + 160% per il polietilene, + 123% nel polipropilene; nel metallurgico, il costo dello stagno è + 142%, il rame +120%, l’alluminio oltre + 75%. Del resto, nell’ultimo anno il petrolio ha avuto nei costi un +248%, +545% il gas naturale.

Secondo una ricerca di Prometeia, solo all’inizio del 2020 i prezzi delle materie prime erano scesi molto accentuando un calo iniziato nel 2018. Ma da aprile, la ripresa dei prezzi è stata violenta, per circa un 40%, portando l’indice in euro ai massimi storici.

Oltre naturalmente alla scarsità di approvvigionamenti (che arrivano soprattutto dalla Cina e che sono stati determinati dai  fermi e dalle chiusure degli impianti durante il picco della pandemia, con impatti evidentemente ancora in corso), c’è la spinta all’inflazione e problemi nei tassi di cambio tra euro e dollaro, la valuta nella quale sono espressi la maggior parte dei prezzi. Se ne esce, appunto, con una maggiore offerta dei prodotti e un miglioramento della logistica, così sostengono gli esperti.

 

 

 

 

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