Digital Id, il principe Carlo propone un passaporto digitale per i vestiti

Permetterebbe la tracciabilità di ogni abito

Un certificato digitale che racconti la storia di ogni capo di abbigliamento, ne permetta la tracciabilità, ma soprattutto risponda al “diritto delle persone di sapere se ciò che comprano è creato in modo sostenibile”. Ne è convinto il principe Carlo che, a margine del G20, a villa Wolkonski – la residenza dell’ambasciatore britannico a Roma – ha lanciato un’iniziativa nell’ambito della ‘Fashion Taskforce’ voluta dallo stesso erede al trono britanicco per esplorare, studiare, proporre, un percorso più sostenibile per la moda, che è tra i settori industriali più inquinanti.
L’evento – riporta l’Ansa – si è tenuto nei giardini della villa che conta 11 ettari di verde, orto compreso, con i responsabili delle maggiori aziende coinvolte, per presentare il Digital ID, un vero e proprio passaporto digitale che accompagna ogni capo, portando con sè tutte le informazioni necessarie ad allungarne il ciclo vitale.
“Le persone hanno il diritto di sapere se ciò che comprano è creato in modo sostenibile e abbiamo la responsabilità di dirglielo, perché crediamo veramente nei principi condivisi di trasparenza, responsabilità e applicazione”, ha detto il principe Carlo parlando prima dell’evento, “La moda è uno dei settori più inquinanti del mondo, ma questo nuovo Digital ID mostra come il business sia impegnato in un cambiamento significativo e misurabile: fornire ai clienti le informazioni di cui hanno bisogno per fare scelte più pulite, sane e sostenibili. Dimostra che il business non si limita a parlare di questi problemi, ma che è passato all’azione”.

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