Oggi è la Giornata Internazionale per porre fine all’impunità per i crimini contro i giornalisti, istituita dall’Onu nel 2013 in memoria della morte di due giornalisti francesi uccisi a Mali. Questa giornata spinge gli Stati membri ad attuare tutte le misure possibili per prevenire ed evitare gli attacchi e le violenze perpetrati contro giornalisti e agenti dei media.
Le statistiche emerse dagli studi Unesco rivelano che tra il 2006 e il 2018 più di mille giornalisti hanno perso la vita in nome dell’informazione, di cui:
il 90% dei casi sono rimasti impuniti;
il 93% degli uccisi sono cronisti locali;
il 7% sono inviati all’estero, tra questi anche i corrispondenti di guerra.
La maggior parte dei cronisti viene assassinata in contesti non di guerra e 9 casi su 10 restano impuniti, senza contare i giornalisti che subiscono quotidianamente aggressioni, torture, sparizioni forzate, detenzioni arbitrarie, intimidazioni e molestie oltre ai rischi specifici per le giornaliste donne, tra cui la violenza sessuale.
Quest’anno la celebrazione è dedicata alla giornalista maltese (componente del team internazionale di giornalisti di inchiesta vincitore del Pulitzer 2017, con le rivelazioni sui Panama Papers) Daphne Caruana Galizia, assassinata nell’ottobre 2017 da una bomba provenite dal nostro Paese.
FGI