TIVOLI – Furto in canonica, il prete perdona i ladri

Intervista a Don Luca Rocchi, parroco della Comunità di Villa Adriana e Direttore della Scuola di Teologia per i laici della Diocesi di Tivoli e Palestrina

Una contusione sul sopracciglio sinistro e tre dita della mano sinistra escoriate sul dorso non basteranno per farlo vacillare. Lui ha già perdonato chi ha tentato di rubargli in casa, chi ha provato a stordirlo con lo spray urticante al peperoncino, chi lo ha costretto a farsi curare in ospedale per gli esiti della colluttazione.

Don Luca Rocchi, 53 anni, dal 2011 è il parroco di Villa Adriana e da settembre 2021 Direttore della Scuola di Teologia per i laici della Diocesi di Tivoli e Palestrina. Don Luca è il sacerdote che domenica mattina 13 febbraio ha sorpreso tre ladri nella canonica della chiesa di Gesù Salvatore alla periferia di Tivoli raccontato ieri – lunedì 14 febbraio – in esclusiva da Tiburno.Tv.

Don Luca, come sta?

Bene, grazie.

Ci racconta quanto accaduto domenica mattina?

E’ quello che Tiburno ha già raccontato ieri. Verso le 8,45 sono uscito dalla mia abitazione, in quel momento i due vice parroci erano all’interno della chiesa, uno celebrava messa e l’altro confessava. Il piazzale esterno era pieno di auto di fedeli, non avrei mai pensato che potessero venire i ladri. Così ho chiuso la porta di casa senza mandate, anche perché sarei dovuto tornare poco dopo.

Ed è tornato poco dopo?

Sì, dopo 5 minuti. Sono andato per aprire con la chiave e ho trovato il ferma-porta inserito dall’interno. A quel punto ho chiamato don Paolo, il mio vicario, ma non rispondeva perché all’interno non c’era don Paolo…

C’erano i ladri…

Erano entrati facilmente utilizzando la scheda, un metodo sicuro per forzare senza far rumore le porte non chiuse con le mandate. All’improvviso sono usciti tre uomini di mezza età. Il primo mi ha spruzzato sul volto lo spray urticante al peperoncino. Poi il secondo. E infine il terzo che sono riuscito a bloccare, ma nella colluttazione siamo caduti in terra. Era il più giovane del gruppo, i complici sono tornati indietro per liberarlo e il primo mi si è avvicinato spruzzandomi la spray sul volto per una seconda volta affinché io mollassi la presa.

Per fortuna io indosso sempre la mascherina e gli occhiali da vista, per cui sono stato protetto, ma ho dovuto mollare la presa e lasciarlo andare. Io urlavo e chiedevo aiuto, ma in chiesa i fedeli cantavano e nessuno ha sentito. Per fortuna la scena è stata notata da un maresciallo dei carabinieri che passeggiava davanti all’ingresso della parrocchia lungo via di Villa Adriana. Al cancello lui e il figlio hanno tentato di fermarli, ma non ci sono riusciti.

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Don Luca, quando ha bloccato il ladro non ha temuto che potesse essere armato?

No. In quel ho pensato che ci fossero le condizioni per poterlo fermare. Come le ho detto, la chiesa era piena di fedeli e il parcheggio pieno di auto, per cui ho pensato che qualcuno sarebbe intervenuto in mio aiuto. E’ chiaro che se fossero venuti a rubare in qualsiasi altro giorno della settimana, li avrei lasciati andare.

Don Luca, lei non ha avuto paura eppure presenta escoriazioni al sopracciglio sinistro e sul dorso della mano sinistra. E mi risulta che sia andato anche in ospedale.

Purtroppo il ladro che ho fermato si dimenava e siamo caduti entrambi in terra. Per la procedura era necessario che mi recassi al pronto soccorso di Tivoli in modo da allegare il referto alla denuncia, non perché avessi necessità effettiva di cure mediche. Comunque, sono stato dimesso con una prognosi di 5 giorni.

Saprebbe descrivere i tre ladri?

No, posso dire con certezza che quello che ho bloccato era il più giovane. Erano tutti adulti, ma indossavano la mascherina e il cappello e non saprei riconoscerli: tra l’altro, durante la colluttazione due di loro hanno smarrito i cappelli in terra davanti alla mia casa e sono stati sequestrati dai carabinieri.

I ladri erano italiani o stranieri?

Non hanno parlato. Sono sicuro che non hanno preparato il furto come dei professionisti: per rubare in canonica hanno scelto il giorno meno indicato, la domenica mattina quando la chiesa e il parcheggio interno sono pieni di fedeli e di auto. Tanto è vero che non hanno portato via nulla e non hanno arrecato alcun danno. Anche perché in casa nostra non c’è nulla di prezioso da rubare, se non qualche decina di euro per il fabbisogno personale giornaliero.

Come hanno reagito i suoi parrocchiani all’aggressione subìta?

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C’è stata grande solidarietà e ci abbiamo guadagnato in termini di attenzioni: tante telefonate e manifestazioni di affetto, molti ci hanno anche donato frutta, dolci e vino.

Questo episodio cambierà la sue future abitudini?

Questi fatti vanno messi in conto nella vita. E’ capitato a me, ma accade anche a tante famiglie di essere derubate: l’importante è vivere serenamente queste esperienze e riprendere il cammino. Non si può far gestire la vita dal Male, bisogna saper affrontare le situazioni, anche le più difficili.

A dir la verità, un’abitudine la cambieremo…

Quale?

Ogni volta che usciremo, anche se per pochi minuti, chiuderemo la porta con le mandate.

Dal resoconto Caritas 2021 la sua parrocchia risulta particolarmente attenta alle esigenze dei più deboli.

La nostra è una realtà molto rispettata, tanto è vero che è il primo furto subìto. La nostra Caritas parrocchiale assiste in modo continuativo ogni mese 69 famiglie per un totale di 190 persone con ascolto e consegna di prodotti alimentari, vestiario.

A queste nel 2021 si sono aggiunte altre 49 famiglie per un totale di 72 persone che in modo saltuario si sono riferite a si riferiscono alla nostra Comunità per gli stessi bisogni. Consideri che nel 2021 la nostra Caritas di Villa Adriana ha consegnato 650 pacchi alimentari, più le integrazioni per il pagamento delle utenze.

Nel senso che distribuite anche i soldi?

Non esattamente. A questa porta bussa tantissima gente e nessuno va via a mani vuote. Naturalmente la nostra è una Carità educativa, nel senso che ci facciamo portare le bollette e a ciascuna famiglia in difficoltà chiediamo di contribuire anche in minima parte

Può fare un esempio?

Se la bolletta ammonta a 140 euro, la parrocchia chiede che almeno 5 euro vengano versati dalla famiglia.

E’ un appello per i ladri?

A loro posso garantire che se avessero chiesto da mangiare glielo avremmo dato, anche se ho avuto la percezione che non fossero persone indigenti.

Don Luca, perdona i tre ladri?

Certo che come uomo li perdono. Se rubano significa che hanno un grande disagio, ma se sbagliano e vengono presi, verranno condannati e dovranno recuperare i loro errori.

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